Nella complessa inchiesta sul buco di bilancio della asl si fa largo anche l’ipotesi di peculato: il procuratore capo Aldo Giubilaro, assieme al sostituto procuratore Alberto dello Iacono lo avevano spiegato bene durante l’ultimo incontro con la stampa. C’è la possibilità che qualcuno abbia utilizzato denaro pubblico per un tornaconto personale. Gli inquirenti però non spiegano come fosse possibile che quel denaro finisse in mani private, né come qualcuno riuscisse ad accedere alla cassa. Dello Iacono aveva anche specificato che non sempre si trattò di beni acquistati, senza dire altro ha lasciato intendere che circolasse anche semplice denaro contante. E infatti le ultime indiscrezioni parlano di assegni intestati a cittadini privati, circa 500 assegni in 4 anni e tutti girati sempre alle solite persone, una cinquantina di intestatari che ricevevano piccole somme, con cui si evitava di attirare l’attenzione. un dato su cui non arriva la conferma della procura.   Il buco di bilancio attestato dalla asl 1 arriva a 200 milioni di euro dal 2004 al 2009. Anche l’onorevole del Pdl Lucio Barani si sta occupando del caso con la commissione d’inchiesta parlamentare. Fu lui il primo a parlare di regali, automobili di lusso, Rolex e addirittura appartamenti comprati con i soldi della Asl e che hanno contribuito ad aumentare il buco di bilancio, scoperto solo l’anno scorso e partito da un credito di 60 milioni di euro vantati dalla regione, risalenti ad un bilancio stralcio. Ma, come disse Barani proprio ad Antenna3, ospite di Logos, tutti si sono fermati a guardare il dito che indicava la luna e non hanno pensato al grosso dell’indagine.