E’ scontro aperto tra governo e istituzioni sulle modalità di gestione della vertenza Nca: ieri a Roma si è tenuta un’animata discussione sulle sorti del cantiere, delineate dal ministero dello sviluppo in una bozza di programma inviata due settimane fa e rivista e corretta dai rappresentanti del nostro territorio. E proprio le divergenze sulle modifiche apportate da Regione, Provincia e Comune, in base anche alle indicazioni di sindacati e lavoratori, sono al centro di una disputa per ora solo sospesa, che riprenderà già domattina. In sostanza il governo ha bocciato le proposte salienti arrivate dalle istituzioni locali, opponendosi alla cancellazione dal testo del riferimento alla liquidazione – in caso di mancanza di un privato interessato ad acquisire il cantiere – e glissando per ora sulla richiesta prioritaria partita dal nostro territorio, ovvero che Invitalia definisca immediatamente la fideiussione necessaria a portare a Marina di Carrara la nave delle Fs, una commessa in grado di garantire lavoro per due anni e di traghettare quindi Nca verso tempi forse migliori. In sostanza prima di dare l’ok all’arrivo del nuovo carico di lavoro Invitalia, azonista di maggioranza di nca e azienda di proprietà del governo, vuole assicurarsi, attraverso il documento, che le sorti di Nca non graveranno più sulle sue casse e che quelli che sta sborsando adesso – per l’appianamento del bilancio e per la fideiussione – saranno gli ultimi soldi a finire nello stabilimento di Marina di Carrara. Una trattativa tesissima, come detto, che riprenderà domani al ministero dello Sviluppo in un appuntamento che potrebbe risultare deciso per le sorti del cantiere