Mentre le palazzine di Caina a Marzo saranno demolite, con un ritardo imputabile, sorprendentemente, ad un vincolo imposto dalle Belle Arti, si profila un nuovo finanziamento ad Erp da parte della Regione Toscana. 5 milioni di euro a fondo perduto da investire in nuovi alloggi popolari, preferibilmente ricavati da strutture già esistenti per evitare ulteriore consumo di suolo. Se ne è parlato questa mattina in Commissione Sociale a Carrara, ospite il Presidente della società partecipata Luca Panfietti. Fondi la cui destinazione, tenuto conto di quelli già assegnati per i progetti di Casette e di Villafranca Licciana, dovrebbero ricadere sul Comune di Carrara. Alla politica quindi il compito d’individuare l’area più adatta e presentare il progetto entro il mese di giugno, per poterlo inserire per tempo all’interno del bando regionale. Resta poi il nodo legato ai problemi di morosità: dei 5 milioni che Erp dovrebbe incassare in provincia, solo 4 sono quelli che effettivamente entrano nelle casse dell’ente e, del milione non pervenuto il 40% riguarda proprio il Comune carrarese. Una questione, quella delle morosità da trattare con cura, tenendo conto dei singoli casi sociali, a questo proposito gli uffici e gli assessorati competenti avrebbero già fornito ad Erp indicazioni precise. Altra questione però, quella di chi risiede in alloggi popolari pur avendo redditi che, talvolta, superano i 70 mila euro: si tratta di famiglie che, entrate in possesso dell’appartamento 20 o 15 anni fa, hanno visto oggi migliorate le proprie condizioni economiche. Seppur i canoni in questi casi si adeguino agli introiti aggirandosi intono ai 4/500 euro mensili, è anche vero che le liste d’attesa, ormai lunghissime, riguardano anche persone realmente bisognose. Di fronte a simili ed urgenti necessità però, troppo difficile sarebbe, secondo l’assessore Massimiliano Bernardi, far uscire chi, in un alloggio, risiede da molti anni. Il problema degli affitti dunque rimane, soprattutto a fronte di un mercato privato che ha visto negli ultimi anni lievitare i prezzi fino all’inverosimile. Proprio per far fronte a queste problematiche, le nuove politiche del social-housing, ovvero del canone agevolato, sembrano rappresentare la formula giusta e, in proposito, Panfietti porta l’esempio di Lucca dove, di 100 nuovi alloggi, 50 sono stati assegnati a canone sociale, e la metà restante a canone agevolato.