Sulla variante al regolamento urbanistico di Montignoso relativa alla zona che va dal Cinquale al Pasquilio, il sindaco Federico Binaglia non si tira indietro, conferma il documento e non rinuncerà a portarlo nel consiglio comunale di domani. Respinge tutte le accuse arrivate da più parti, dal comitato dei cittadini e dal gruppo di sinistra ecologia e libertà documentando con atti del garante della comunicazione tutti gli incontri partecipativi e di informazione sull’iter. Sull’accusa di conflitto di interesse è quasi impossibile non ammettere che in quell’ampia area esistano terreni appartenenti a parenti fino al quarto grado di consiglieri comunali, ma in caso questi ne traggano beneficio si asterranno dalla votazione. Ma venendo alla variante, l’atto introduce 7500 metri quadrati di edilizia sociale sia pubblica che convenzionata che attualmente manca per dare una casa popolare alle circa 100 persone in graduatoria. Poi ridurrà di ben 30mila metri quadrati la superficie utile lorda su cui edificare, diminuendo 10 mila metri quadrati del piano strutturale. Al saldo finale ogni cittadino avrà a disposizione uno spazio tra stalli, aree verdi e parcheggi di 39 metri quadrati.
Infine una precisazione sulle osservazioni fatte dalla provincia e dalla Regione. Sono state studiate tutte ed accolte al 70% perché in alcuni casi andavano contro discipline regionali superiori. Molti progetti invece sono stati congelati. Domani in consiglio comunale si partirà proprio dalle osservazioni della regione Toscana, a gennaio si discuterà quelle provinciali, poi dei cittadini. Ed entro il 15 gennaio la variante sarà approvata definitivamente a meno che la coalizione non chieda il contrario.
E sulle varianti del Comune di Montignoso, un gruppo di dirigenti ed iscritti al PD montignosino si dichiarano contrari al documento approvato dalla Direzione comunale del Partito sottolineando che non si tratta di divisioni interne al PD, ma del futuro di Montignoso. Secondo una ventina di firmatari l’iter è viziato da conflitti d’interesse e da contrasti con la legge regionale toscana, con il Piano della Regione e con il Piano della Provincia. Un atto illegittimo, dicono, che rischia di bloccare l’attività edilizia nel territorio per diversi anni, nel caso di ricorsi da parte dei cittadini o enti. Serve invece un regolamento che dia risposte a tutti e garantisca un uso equilibrato del territorio con strade, parcheggi e infrastrutture che rendano vivibile la città.