Una vera e propria spedizione punitiva, preceduta da settimane di atti intimidatori, minacce, danneggiamenti: hanno agito come i più noti sodalizi criminali di stampo mafioso A.R e P.R, padre e figlio, massesi, 55 anni il primo e 30 il secondo, arrestati pochi giorni prima di Natale dalla Squadra Mobile di Massa per tentata estorsione e lesioni aggravate. A fornire i dettagli dell’operazione è stato il dirigente della Mobile Antonio Dulvi Corcione: è tardo pomeriggio quando l’uomo e il figlio, con la complicità di altri due soggetti, non ancora identificati e latitanti, si recano con il viso parzialmente travisato, in casa di una coppia, abitazione popolare in periferia di Massa, per riscuotere 5000 euro, una somma servita in passato ai due per procurarsi eroina. La coppia, due massesi trentenni, nullafacenti, potrebbe essere sia soltanto assuntrice di sostanze stupefacenti, sia anche spacciatrice: al momento la Mobile sta indagando e non si esclude nessuna pista. Quel pomeriggio, non riuscendo ad ottenere il dovuto, i quattro iniziano il pestaggio, calci, pugni per estorcere la somma, che fanno finire l’uomo a terra su cui continuano ad inveire a lungo; la compagna cerca di fermali, riceve schiaffi e calci. I quattro si danno alla fuga, i due finiscono all’ospedale e non possono più evitare di raccontare tutto alla Polizia. Così emerge anche che nei giorni passati gli era stata incendiata l’auto, parcheggiata sotto casa, e che avevano subìto danneggiamenti e minacce in continuazione. Un identikit degli uomini che agirono quel pomeriggio viene fornito agli investigatori della Mobile che iniziano le ricerche, riconoscendo immediatamente A.R e P.R perchè volti noti alle forze dell’ordine locali, pieni di precedenti penali, non solo per spaccio: il padre aveva già scontato nel 1986 10 anni di galera per associazione di tipo mafioso, riconosciuto la “pedina Toscana” di un sodalizio criminale camorristico.

 Padre e figlio hanno precedenti anche per lesioni, sono stati spesso protagonisti di risse e pestaggi, hanno mandato al pronto soccorso numerosi cittadini massesi, per i motivi più futili; violenti e pericolosi, sono stati arrestati dalla Mobile  e adesso si trovano in carcere a Massa. Sono state perquisite anche le loro abitazioni, sempre case popolari, dove è stata accertata l’attività di spaccio. I due coniugi, invece, passeranno le feste in ospedale, per i 22 giorni di referto dati all’uomo, 3 dati alla donna. La Mobile è sulle tracce dei due complici e crede che “la banda” non termini con loro: