Miseglia è abituata a essere invasa da fiumi di fango provenienti dalle cave, come dimostra l’episodio dello scorso 7 dicembre, quando per alcune ore il transito verso il paese è rimasto interrotto proprio a causa delle terre dilavate dal monte a dalle forti piogge. Legambiente Carrara ricorda oggi che questo problema è da imputare allo smaltimento abusivo dei materiali di scarto delle attivita’ estrattive, che invece di essere portati a valle sui camion, con una spesa notevole per le aziende, vengono abbandonati illecitamente e finiscono per riversarsi nelle strade ogniqualvolta si registra una precipitazione più intensa. Una situazione, dicono da Legambiente, di cui è complice il comune di Carrara che pur essendo informato sullo stato delle cose tollera gli abusi, senza nemmeno minacciare sanzioni.  Il problema, dicono dall’associazione è che nel caso di Miseglia a rischio c’è l’incolumità stessa dei residenti: per questo Legambiente chiede la rimozione dell’intero ravaneto che sovrasta il paese, per evitare il rischio frana,. Oltre a questo intervento, dicono dall’associazione, dovrebbero poi essere canaline di scolo e  vasche di sedimentazione adeguate, in grado di convogliare e accogliere i fanghi. “Il prerequisito di ogni azione efficace – concludono da Legambiente – è che il Comune inizi ad operare seriamente, facendo seguire a ogni inadempienza non semplici solleciti, ma sanzioni tempestive fino alla revoca dell’autorizzazione all’escavazione”.