I consiglieri comunali sono trenta di cui nove all’opposizione, suddivisi in 10 gruppi consiliari che ricalcano più o meno l’arco politico italiano dalla Federazione della Sinistra fino alla Destra di Storace. Già i numeri parlano chiaro: 21 a 9, ovvero per passare un ordine del giorno dell’opposizione in assise devono esserci meno della metà dei consiglieri di maggioranza. Meccanismi elettorali e del premio di maggioranza. Ma alla luce delle ultime vicende politiche si apre un interrogativo sul ruolo dell’opposizione carrarese. Non definito il ruolo di Maria Mattei, eletta con una lista civica, passata poi al Partito Democratico ed infine fuoriuscita confluendo nel gruppo misto. Ancora da decifrare se e come potrà schierarsi alle prossime elezioni, considerando le vicende passate potrebbe confluire nell’Italia dei Valori con cui ebbe una parentesi qualche anno fa. Il gruppo “Forza Italia verso il Pdl” a cui va aggiunta Silvia Vanelli, rimasta sempre nel gruppo Alleanza Nazionale verso il Pdl, è nel limbo o meglio dire in piena confusione. Perché tre dei sei consiglieri stanno in praticando fuoriuscendo formando questa nuova associazione politica. Nel Pdl resta saldo Lanmarco Laquidara assieme a Caffaz, l’uomo forte dell’opposizione carrarese. Nel gruppo misto ma aderente alla Destra Gianni Musetti, l’unico di cui si può avere la certezza della collocazione politica. Poco credibile, infine, pare la polemica costruita sulla scelta di Andrea Vinchesi di abbandonare Alleanza per l’Italia per confluire nell’Udc, la sua adesione alla maggioranza non è mai venuta meno, ed è una scelta chiaramente politica non di fedeltà a Zubbani. Appare così chiaro che allo stato di cose l’opposizione sta attraversando una crisi profonda interna che la rende impercettibile nelle scelte di governo della città.