Italo Rota, uno dei più prestigiosi architetti contemporanei, è tornato a Carrara per rivedere con calma le cave che ha affermato considerare “uno dei più grandi manufatti umani, un mito del rapporto uomo-natura”. L’architetto, che sarà impegnato a Firenze per una serie di “Lectio Magistralis” ha incontrato il presidente e il direttore di IMM negli spazi dell’Hotel Michelangelo per proseguire una serie di riflessioni iniziate lo scorso maggio nell’ambito di CarraraMarmotec dove è intervenuto alla cerimonia conclusiva del Marble Architectural Awards, ritirando il premio vinto nella sezione “Interni”. Rota infatti ha firmato il mirabolante e gaudiniano progetto per gli interni dell’Hotel Exedra di Milano, impreziosendolo con marmo bianco venato rigorosamente made in Carrara. Il recente incontro con i vertici di Imm è stato utile anche per avviare un percorso di altissimo livello con un osservatore privilegiato come Italo Rota su caratteristiche e contenuti di CarraraMarmotec 2012. Una visita importante questa per Carrara, in quanto Rota è un indiscusso protagonista del dibattito che coinvolge arte, architettura e design, un professionista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, per aver realizzato, tra gli altri, gli interni del Musée D’Orsay e ristrutturato il Museo di Arte Moderna al Centre Pompidou, e che collabora alla definizione dei contenuti dell’Expo di Milano. “Tornare a Carrara è un modo per riflettere sulle grandi potenzialità che il marmo può esprimere, soprattutto nella fascia più alta e prestigiosa dei suoi impieghi”, ha affermato Rota, “partendo dal fascino della montagna trasformata nei secoli dall’uomo fino a farla diventare essa stessa una scultura”.