La Fermet assume 9 operai e lo fa dopo essere riuscita a guadagnare tempo al Casellotto, dove si lavora per la costruzione del sottopasso della Ferrovie dello Stato, e a garantire un lavoro a tutto il suo gruppo. L’assunzione di altre nove persone è un’ottima notizia se si pensa che, solo poche settimane fa, Fermet rischiava di chiudere e di mandare in cassa integrazione tutti i suoi 60 operai. In bilico, a quel tempo, c’erano sia i dipendenti Fermet che i dipendenti, cassaintegrati, della ex Italcementi, stabilimento in cui Fermet si sta trasferendo. La Italcementi, al momento della cessione del fabbricato, una cementeria che si trova in territorio carrarese, aveva imposto la clausola ad Alberto Ricciardi del riassorbimento dei suoi lavoratori. Nello specifico Ricciardi, che ha acquistato la ex cementeria, avrebbe dovuto assumere il 70% delle maestranze Italcementi, mentre il 30% spettava a chi ha comprato la cava, ovvero la Progetto Carrara. di 15 operai, Fermet ne avrebbe dovuto assumere dieci e la Progetto Carrara solo cinque. Nel corso dei mesi alcuni operai, tra prepensionamenti e altri impieghi, si erano allontanati da questo iter e così a Fermet toccava assumere sette operai e alla Progetto solo tre. Un po’ di polemica Ricciardi non la nega neanche questa volta nei confronti di chi alla fine ha assunto solo un operaio, lasciando a lui l’onere di prenderne nove: “Ho rispettato i patti fino in fondo- dice Ricciardi- e sono felice di aver aiutato qualche lavoratore in più. Non lascerei mai nessuno in mezzo ad una strada”. Vero è che Ricciardi ha potuto “allargarsi”, arrivando a circa 70 operai, grazie all’apertura del sindaco di Massa Roberto Pucci che, dopo la minaccia di gettarsi nel vuoto da parte di uno dei lavoratori, aveva concesso quattro mesi in più a Fermet per lasciare il Casellotto e trasferirsi a Italcementi, quando avrebbero dovuto sgomberare l’area il 31 ottobre prossimo.