Nella polemica è intervenuto duramente il Partito Socialista Italiano di cui il sindaco è maggiore esponente, il comunicato punta il dito contro gli industriali. I socialisti intendono chiedere ”un cambio di atteggiamento da parte degli imprenditori chiamati a dare una prova di attenzione e di responsabilità collettiva” così il psi invita “a mantenere la linea di fermezza necessaria per esigere quanto dovuto”.  Perché per i socialisti c’è la “necessità di rivedere profondamente il rapporto fra le imprese che operano alle cave e il Comune, che rappresenta i cittadini, veri ed unici proprietari di un patrimonio collettivo come quello del marmo”. Una presa di posizione forte che chiede alla politica di “riaffermare un diritto sacrosanto della collettività nei confronti di quanti rivendicano la libertà imprenditoriale per vendere il grezzo senza trasformarlo mentre –continuano i socialisti- non si capisce in base a quale diritto pretendono di pagare “solo se e quanto” ritengono opportuno”. Una polemica che lascerebbe intendere una posizione del partito molto dura che punterebbe il dito contro l’attuale gestione dei bacini marmiferi.