Il Presidente Napolitano ha firmato il decreto che include all’interno del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano di due nuovi Comuni (Bagnone e Monchio delle Corti) e 4 nuovi borghi appenninici. Un percorso iniziato dagli abitanti di Sassalbo e da Legambiente soddisfatta per il risultato che costituisce un segnale in controtendenza rispetto al taglio dei fondi ai Parchi da parte del Governo. Nonostante ora Lunigiana e Garfagnana abbiano 5 borghi nel confine del Parco, Legambiente incalza i Sindaci dei Comuni toscani dell’area appenninica invitandoli ad estendere o entrare nell’area. Molti Comuni importanti, come Pontremoli, Casola o Minucciano non hanno mai aderito. La scommessa lanciata da Legambiente è far diventare il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano l’unico in Italia con decine di centri abitati al suo interno facendo anche rivivere borghi oggi in grande difficoltà. L’idea “Parco dei Borghi Vivi”, spiega Matteo Tollini, Responsabile Parchi di Legambiente Toscana e membro del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, è praticabile e vincente, soprattutto per quelle aree montane di Lunigiana e Garfagnana che stanno subendo l’abbandono. L’appello è al Presidente dell’Ente Parco, Fausto Giovanelli ed al Presidente della Comunità Stefano Baccelli perché diano priorità assoluta di numerosi borghi all’interno del’Area protetta.