L’ufficio postale di Casette è destinato a chiudere per logiche di mercato e per il momento non possono essere adottate soluzioni alternative, nonostante l’impegno delle istituzioni locali. Si è tenuto ieri mattina l’incontro tra il sindaco di Massa Roberto Pucci, il direttore della Filiale di Massa Carrara di Poste Italiane dottor Baudone, il vice prefetto Girolamo Bonfissuto e l’assessore all’Innovazione Tecnologica Lina Coppa sulla chiusura dell’ufficio postale di Casette. L’incontro si era reso necessario dopo la protesta in strada dei residenti di Casette, perlopiù anziani, che senza un ufficio postale in paese non saprebbero come fare. La chiusura delle poste a Casette, a detta del direttore Baudone, risulterebbe però necessaria per i bassi livelli di attività dello sportello. Non solo. Secondo Poste Italiane non è risultata percorribile né l’apertura parziale mensile degli uffici per la consegna delle pensioni, né la chiusura definitiva posticipata a settembre, per cercare soluzioni alternative. Da parte sua l’amministrazione comunale ha prospettato a Poste Italiane l’installazione di macchinari che consentano sia il prelevamento della pensione che il pagamento delle bollette. “Ci sono sportelli automatici simili – ha spiegato il sindaco Pucci – negli uffici centrali che svolgono questo tipo di attività e che potrebbero rappresentare un presidio minimo per le pratiche più urgenti. Si tratterebbe di una soluzione parziale, magari non adatta a tutti gli anziani, ma pur sempre un servizio”. Il direttore verificherà la possibilità di installare questo strumento. Il sindaco, con il supporto della prefettura, invece, cercherà di capire se è praticabile l’ipotesi di servizi di supporto che solitamente vengono usati per i Comuni montani. Intanto i residenti, 900 anime di cui 800 anziani, sono sempre più decisi a manifestare contro la decisione dell’azienda: per protesta, intanto, si rivolgeranno alle banche e toglieranno i loro risparmi da Poste italiane