Era avanti di un centinaio di metri. Il cugino e l’amico che lo seguivano l’hanno visto affrontare la curva e perdere il controllo della moto. La YamahaR6 che sbanda, lui che tenta disperatamente di riprenderne il controllo e la moto che si avvicina sempre di più al guard rail. Un urto devastante con lui ancora sul sellino impegnato nel tentativo di raddrizzare la moto impazzita. L’urto con la gamba contro la lamiera e poi la caduta, una serie infinita di capitomboli sull’asfalto dell’autostrada e poi il corpo del motociclista che si ferma in mezzo alla corsia di sorpasso. In quel momento Luigi Attrice era già morto troppo gravi le lesioni riportate prima contro la lamiera del guard rail e poi nel devastante urto con l’asflalto. Aveva solo ventisette anni, Luigi Attrice si era trasferito a Lerici da un anno appena perché lì vivono i suoi parenti che gestiscono e lavorano in alcuni locali della cittadina rivierasca. E c’è un altro dramma nella tragedia, dietro di lui testimone impotente della sua morte c’era il cugino più vecchio di quattro anni che si chiama esattamente come lui: Luigi Attrice. È stato lui il primo ad accorrere è stato lui e inginocchiarsi a terra al suo fianco incurante delle auto che sfrecciavano sulla corsia, a urlargli di alzarsi, a sperare in unmiracolo,a gridare aiuto e a chiedere soccorso.