“Un atto inqualificabile, che va ben oltre il vandalismo, quello perpetrato nella scuola Marconi di Carrara”, questo il commento del primo cittadino di fronte allo devastazione della Scuola elementare Marconi di viale Potrignano a Carrara. Ignoti al momento gli esecutori del gesto che stanotte ha portato uno scompiglio incredibile all’interno delle classi, marchiando lavagna e banchi con frasi oscene e irripetibili, nonché danni all’infrastruttura e dispersione del liquido contenuto negli estintori. “Un atto grave, da condannare con la massima fermezza, per impedire che si possa ripetere”, prosegue Zubbani, ipotizzando che possa esser stato compiuto da adolescenti che esprimerebbero un disagio che si dovrà aiutare a superare assieme alle loro famiglie. Sono addolorato”, prosegue, “perché, oltre ad avere devastato senza ragione una scuola, non hanno esitato a deturpare anche gli elaborati che i più piccoli avevano realizzato con grande impegno ed eccellenti risultati nel corso dell’anno scolastico”. Gli fa eco il Presidente del Consiglio Ragoni: “al di là dei danni vandalici, ritengo vergognoso ed osceno che si siano voluti colpire direttamente gli alunni della scuola. Tutti o quasi gli elaborati realizzati, sono stati lacerati e scagliati a terra nei corridoi. Persino il materiale didattico è stato calpestato, distrutto e gettato a terra. Banchi e scrivanie sconquassati, idem il pianoforte e gli idranti”. Durissimo Ragoni aggiunge: “A mio avviso questo gesto infame è classificabile quale oltraggio e odioso vilipendio all’infanzia. Soltanto gente insana di mente, od ancora peggio piena di bestiale cattiveria, può avere tanto osato”. Infine, il presidente si unisce al primo cittadino che promette: “Faremo si che i ragazzi possano tornare nelle loro aule già venerdì, in occasione dell’ultimo giorno di scuola. Sarò con loro, per salutarli e per spiegare che la nostra società e la nostra città vogliono vivere adottando valori e comportamenti positivi e che rifiutiamo e condanniamo senza appello ogni forma di vandalismo, che è mancanza di rispetto verso la nostra intera comunità.”