Quando il gioco diventa un’ossessione. Una donna, 40 anni, cinese, che lavora nel settore della ristorazione, si è fatta prendere dal demone del gioco e ha perso 10mila euro alle slot machine. Aveva iniziato per caso, spinta da un amico, ma in poche settimane quello che sembrava un semplice passatempo, è diventato una vera e propria sindrome compulsiva e la donna non è riuscita più a fermarsi. Non sono state ancora diffuse le generalità della straniera, ed è impossibile sapere – al momento il nome del titolare del bar, il primo a lanciare l’allarme e a chiamare la polizia. La segnalazione è scattata dopo che la donna ossessionata dal gioco, ripetutamente si lamentava e urlava all’interno del bar, dichiarando che le macchinette erano truccate e pretendendo di riavere indietro i soldi persi. Oltre a sperperare sempre più denaro, la straniera dunque disturbava gli avventori, insultava il barista e creava problemi nel locale. Dopo l’ennesima scenata, il titolare ha deciso di chiamare la polizia e gli agenti hanno convinto la donna a recarsi all’ospedale per una visita. Quello legato al gioco, è una sindrome purtroppo sempre più in crescita, una dipendenza pari a quella delle droghe o di Internet. Si chiama “craving” e colpisce i forti giocatori d’azzardo. Una recente indagine effettuata su un campione di 516 soggetti tra i 18 e i 45 anni ha rilevato che il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nell’ultimo mese. Il fenomeno riguarda circa 400mila persone in Italia e 20mila in Toscana. Le strutture sanitarie italiane stanno cercando di attrezzarsi per far fronte a questo fenomeno. La Regione ha aperto un centro di ascolto sa Montecatini; ha messo a disposizione due sert a Lucca e a Empoli e sta formando operatori.