Stop alla discarica “Ex Cava Viti”. Lo ha affermato con forza Sinistra Ecologia e Libertà durante l’incontro di lunedì scorso a villa Schiff, a sostegno di Enrico Rossi. Concordi i candidati alla Regione Alessia Petraglia (consigliere regionale uscente e capolista regionale), Simone Ortori (consigliere comunale a Massa e capolista provinciale), il vice-sindaco di Massa, Martina Nardi, ed il consigliere provinciale Aldo Fialdini, che hanno evidenziato il diritto alla tutela della salute dei cittadini fino ad oggi non garantito. “La salute non può essere monetizzabile, afferma una nota e, in questo caso, non possiamo neppure parlare di ricadute occupazionali o di benefici alle casse comunali”. L’inchiesta pubblica ha poi rivelato come all’interno della discarica confluisca non solo materiale di bonifica proveniente dal nostro territorio (marmettola e eternit), ma materiale che giunge da fuori provincia e viene stoccato in modo scellerato e dannoso per l’ambiente, come l’amianto trovato in soluzione polverosa e non compatta.
Sinistra Ecologia e Libertà propone di investire sulla riduzione del “non riciclabile” e torna a ribadire come le discariche non possano essere lasciate ai privati. “Occorre monitorare per evitare di avere intere porzioni di territorio fuori dal controllo dell’ente pubblico e quindi dei cittadini”. Secondo Sinistra ecologia e libertà, il caso dell’ ex cava Viti è emblematico: ha sancito l’incapacità della politica di porsi come organo supremo di tutela dei diritti dei cittadini che, infatti, sono dovuti ricorrere alla Magistratura. Adesso la parola deve tornare ai cittadini, conclude il partito di Vendola, e dare spazio alla discussione politica.