Da poco più di 30 sono oggi una settantina le persone che, giornalmente, pranzano alla mensa allestita dalla Onlus della SS Annunziata. Di questi ben un terzo è rappresentato da cittadini carraresi, spesso anziani soli che hanno trovato qui un punto di riferimento. “Necessariamente bisognerà pensare a come affrontare questa situazione”, afferma Albert Spataro, socio fondatore della Onlus, “per garantire l’assistenza a tutti dovremmo allargare gli spazi e ci auguraiamo che l’Amministrazione comunale ci venga incontro”. Se infatti cinque anni fa, quando il progetto prese forma, rappresentava una novità e destò l’interesse di molti, anche della Regione Toscana che stanziò dei fondi ancora congelati, ad oggi all’esperienza non sembra  si riservino più le stesse attenzioni, malgrado la situazione economica dei cittadini appaia sempre più drammatica. “Dopo il pasto inoltre”, aggiunge Spataro, “bisognerebbe anche potersi ricordare delle cause che hanno portato queste persone a recarci da noi, poter loro offrire un luogo in cui socializzare e comunicare. Per questo vorremmo poter ristrutturare alcunilocali dell’ex Campo Profughi per ricavarvi sale per l’accoglienza”.  Ma i 150 volontari impegnati all’interno dell’associazione non si occupano solo della mensa, bensì dell’accesso alle docce di cui gli ospiti possono usufruire e che restano, tra mattina e pomeriggio, aperte 4 ore al giorno. Inoltre, al piano superiore sono stati allestiti due monolocali per accoglienze temporanee e spesso utilizzati dall’Amministrazione comunale in caso di emergenza abitativa. E se attualmente il contributo dell’Amministrazione ammonta a 25 mila euro annui, dall’associazione si assicura che, oltre ad un ulteriore ed auspicato contributo in più, molti altri potrebbero essere gli strumenti utili, prima fra tutte l’istituzione di almeno 3 borse lavoro, in cucina, alle docce e all’accoglienza, in modo da alleggerire  il lavoro ai volontari e far sì che l’assenza di uno di loro non mandi per un giorno in tilt tutta l’organizzazione. Ma le attività di questa vivace parrocchia non si esauriscono qui: esiste anche un nutrito gruppo di pensionate che qui si riunisce per eseguire lavori di maglieria, riparazioni e rammendi a prezzi modici ed il cui ricavato viene devoluto interamente  alla chiesa.

Musetti: “La Commissione si deve vergognare”

Ma il consigliere Musetti non ci sta, e che la Commissione Consiliare alle politiche sociali abbia indetto un pranzo alla mensa di Marina di Carrara proprio non gli va giù. Seppur il presidente Boni abbia affermato che quel pranzo sarebbe stata un’ottima occasione per spingere i consiglieri a donare all’associazione, Musetti deduce che, se di commissione si parla verrà percepito anche il gettone di presenza e, ancor più feroce la critica va alla dicitura utilizzata in bacheca per segnalare l’oggetto della convocazione: “Visita alla mensa dei poveri”. “La Commissione si deve vergognare”, insorge Musetti, “nessuno mette in dubbio che chi usufruisce di quella mensa sia un “povero cristiano sfortunato” ma non mi sembra eticamente morale che un’istituzione, come quella amministrativa comunale, definisca  con quell’aggettivo i “clienti forzati” di quella struttura”. Per il consigliere de La Destra l’accaduto ricalcherebbe quello che definisce uno “snobismo di sinistra” e conclude: “Spero vivamente che il presidente Boni si affretti a chiedere scusa per questo inconveniente, provveda a chiedere la sospensione dell’erogazione del gettone e che, nelle prossime visite, non metta all’oggetto della convocazione l’aggettivo “vecchicci” per gli ospiti della casa di riposo o qualche altro epiteto irripetibile per gli amici dell’Anffas.”.