“Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”: basterebbe l’introduzione dell’ultimo comunicato del consigliere Stefano Benedetti, pubblicato anche su internet, a far finire la vicenda in tribunale. Perché una volta appurato il no agli atti di intimidazione, a minacce e violenza, i fatti accaduti negli ultimi giorni, secondo il consigliere sarebbero in qualche modo giustificati, soprattutto nei confronti della vicesindaco Martina Nardi. Una lettera preoccupante nei toni e nei modi, ha commentato la vicesindaco che ha poi dato per certa la querela nei confronti del capogruppo de La Destra. Benedetti dice di aver espresso solidarietà al sindaco Roberto Pucci in quanto figura istituzionale e rappresentante della città; ma che non farà la stessa cosa nei riguardi della vicesindaco, vittima della cattiva gestione del suo stesso assessorato. Le sbagliate politiche della casa e dell’edilizia pubblica e privata avrebbero aggravato il malcontento e la sfiducia dei cittadini, soprattutto quelli alla ricerca di un abitazione popolare e disoccupati, considerato poi che le case popolari, insinua il consigliere, non sarebbero state consegnate ad extracomunitari o ai bisognosi, ma ad amici, tramite il comune Garante, anche quando non c’erano i requisiti. “Non è così ed abbiamo le pratiche a dimostrarlo”, replica la Nardi che poi si concentra su una particolare frase del comunicato: “Per evitare la frattura sociale bisogna eliminare il problema alle origini, in questo caso rappresentato proprio dalla presenza della Nardi & Company”. Parole fuori da ogni logica e fuori dalla dialettica democratica, dicono invece sinistra arcobaleno e sinistra ecologia e libertà. Il consigliere giustifica i fatti, dicono in coro Cesare Lorieri e Carlo Paolini, e li rivendica al di fuori del dibattito politico e della democrazia. Stesso parere dell’assessore al sociale Gabriella Gabrielli, indirettamente colpita nella vicenda degli alloggi.