Si sono fermati di nuovo gli operai della Solvay Bario e Derivati di via Oliveti dopo lo sciopero della scorsa settimana; oggi ad incrociare le braccia sono stati i due turni mancanti all’appello, quello delle 14 e della notte, fino alle 6 di domani mattina, quindi. I dipendenti non vogliono affrontare una guerra con la società: “abbiamo famiglie da mantenere e non abbiamo intenzione di lasciare il posto di lavoro”, ci hanno detto, ma vogliono rassicurazioni in merito alle norme di sicurezza e un minimo reintegro di personale. Attualmente la Bario conta 120 operai che, con l’indotto arrivano a 200, ma in un anno sono andati in pensionamento 10 lavoratori, fino ad oggi mai reintegrati; in questo modo sono aumentati i carichi di lavoro per quei lavoratori che, nonostante la crisi e i tre mesi di cassa integrazione nell’ultimo anno, non hanno mai mollato. Ma non è così che vogliono andare avanti anche perché dovendo svolgere doppie mansioni, aumentano i rischi di farsi male. La promessa della società è stata quella di provvedere nel momento in cui questa crisi finisce, i lavoratori però chiedono nell’immediato almeno due nuove assunzioni. Non sono escluse altre proteste del genere, ma l’auspicio è che dall’incontro del prossimo 2 febbraio escano risposte positive.