Devastato il bagno Ida alla foce del Magliano: l’ultimo stabilimento balneare che era rimasto in piedi dopo che le scorse mareggiate avevano distrutto, ai suoi lati, il Delfino e poco distante il Palmo. “Una tragedia annunciata” commenta dunque la titolare Ida Manfredi: con il dito punta al mare e ci fa vedere la zona in cui l’estate scorsa, erano piantati i suoi 25 ombrelloni, dove adesso c’è il mare, alto e increspato; ma la spiaggia, circa 30 metri, mangiata dalla mareggiata di domenica notte, adesso sembra quasi il problema minore: la forza dell’acqua ha distrutto la veranda del bar, portandosi via le fondamenta in argilla; ha scavato sotto il cemento su cui erano state impiantate le docce all’aperto, rendendo le strutture pericolanti. E’ crollato tutto: il casottino sotto cui la titolare apparecchiava per i suoi clienti e la veranda che proteggeva la struttura di legno. Rimane in piedi ancora il bar e rimangono le cabine, dopo le quali c’è solo il parcheggio e il Lungomare di Ponente. La stagione balneare è a rischio, senza contare che si prevedono minimo altre quattro mareggiate: “Quella di domenica non è stata una delle più forti_ ci spiega Ida Manfredi_ la prossima mi porterà via tutto; i tecnici della Povincia mi dissero la settimana scorsa che potevo stare tranquilla e che l’argilla avrebbe retto, ma si sbagliavano”. Le mareggiate continuano a colpire quegli stabilimenti che non sono stati oggetto dei lavori post- natalizi, ovvero protezioni di sassi o di sacchi di sabbia, usati come barriera per difendere il litorale; lo stabilimento dei Carabinieri sta franando in mare, con le cabine in bilico già semirovesciate; al bagno Roma l’acqua è entrata in giardino; al Delfino nel ristorante. E adesso, la conta dei danni arriva dritta sulle scrivanie degli amministratori provinciali, impegnati nei sopralluoghi sulla costa per tutto il pomeriggio di ieri. Il presidente dell’Associazione dei Balneari di Massa Carrara Roberto Aliboni si dichiara deluso, arrabbiato e preoccupato: “A maggio avevo detto alla Provincia quali erano le priorità: Ronchi, l’argine del Frigido, la vasca dell’Helvetia e la paratia laterale del Versilia ma si è data priorità alle scogliere di fronte piazza Bad Kissingen, dove non c’era bisogno di lavori urgenti”. Aliboni rivela anche un altro arcano: “La Provincia, l’Assessore Rossi, Magnani? Io non li sento da mesi; veniamo a sapere di riunioni a cui non veniamo invitati; i balneari mi chiedono dove avverranno i prossimi lavori e io non so dare una risposta; sono spuntate le ruspe e qualche sacco di sabbia al Merida, ma non si sa quando ci lavoreranno; la ditta è incaricata di terminare i lavori entro il 2011 e da contratto non deve specificare né come, né dove, né quando cominciare, il che vuol dire che potrebbe, per assurdo, dirci che è in grado di terminare i lavori entro 6 mesi e aprire tutti i cantieri a giugno 2011. Tutte queste non sono buone premesse”.