Che non ci fossero i soldi necessari per far fronte a tutti i danni causati dalla recente alluvione l’assessore Marco Betti lo aveva già detto la scorsa settimana, in occasione di un incontro con la provincia apuana. Lo ha però ribadito quest’oggi durante un sopralluogo nelle zone di Prato, in particolare a Mercatale di Vernio e a Montepiano, isolata da prima di Natale per una vasta frana lungo la strada regionale che di fatto ha inghiottito gran parte della carreggiata. “Dobbiamo fare i conti con risorse sempre più esigue, soldi per adesso solo promessi e competenze che il governo, in materia di difesa del suolo, sta sottraendo alle Regioni”, questo lo sfogo dell’assessore alla protezione civile e difesa del suolo preoccupato anche per il rischio che corrono, nelle città danneggiate, le attività economiche. I comuni si sono già rimboccati le maniche, la Regione ha stanziato circa 50 euro, ma diventa complesso, dice Betti anche programmare gli interventi non sapendo quando il Governo distribuirà le risorse destinate alle Regioni. La Toscana infatti aspetta ancora 13 milioni e mezzo stanziati l’anno scorso e che il Ministero non ha mai ripartito. Finanziamenti che si sommavano ai 20 milioni stanziati da Regione ed enti locali e con cui erano già stati decisi interventi sulle aree più colpite dalle piogge di un anno fa e opere di prevenzione su argini e terreni franosi, in Lunigiana e Garfagnana, dove la situazione si è aggravata. E con la nuova finanziaria lavorare per le Regioni sarà ancora più difficile perché su molti temi rischiano di essere solo ascoltate e su altri non avranno neppure più voce in capitolo come sui fondi del Cipe per rimuovere le situazioni di più elevato rischio idrogeologico o i piani straordinari del post emergenza. E’ il ministero che decide tutto – ha concluso Betti deluso – compresa la quota di cofinanziamento regionale nel caso di accordi di programma.