La cornice di palazzo Mediceo di Seravezza accoglie la retrospettiva del pittore massese Giuseppe Rivieri, con la sua mostra “L’oro e la polvere”, 22 anni di carriera, dall’87 al 2009, percorsi attraverso quadri dedicati alla terra, ai frutti che sa dare, ai fiori che sa offrire, filtrati con l’oro della luce e riprodotti con la polvere del colore. E’ una pittura del quotidiano, quella di Rivieri, che fissa l’eternità dell’attimo e carica di nuove sfumature gli oggetti rappresentati, che si arricchiscono di sentimenti nuovi e inattesi, presenti dentro di noi, ma di cui troppo spesso non ci accorgiamo. La luce evidenzia gli oggetti, li mette in primo piano, quasi reclamassero l’attenzione del pubblico: e allora melograni, zucche, uva, cachi, limoni, pane, meloni, girasoli ci appaiono in tutta la loro bellezza e fisicità, grazie ad una pittura densa che dà anima e corpo agli oggetti rappresentati. Ecco che l’uva diventa l’oro del candia; le zucche sembrano dei semi d’oro e i fichi mori si rivestono di una polposa consistenza. I frutti sono così vividi da sembrare veri, quasi chiedessero di essere assaggiati. L’oro della terra ci è offerto dalla pittura di Giuseppe Rivieri in una mostra che assomiglia ad un viaggio interiore tra memoria e sapori di una volta, che ci riporta alla parte più intima di tutti noi. La personale è stata curata dal critico d’arte Massimo Bertozzi. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, fino all’8 dicembre con orario pomeridiano dalle 15 alle 19.30.