La crisi non conosce feste e, nel giorno dedicato ai cari defunti, colpisce il mercato dei fiori. Il diktat di quest’anno è: sempre meno fiori freschi, avanti con quelli finti. Le vendite sostanzialmente rimangono invariate, almeno in questo periodo, quello che cala è lo smercio dei fiori autentici, sostituiti sempre più da vasche fittizie e di plastica. Secondo una piccola indagine, ad andare per la maggiore sono garofani, crisantemi, orchidee, rose e anturium, con un occhio di riguardo per fiori che siano duraturi e originali. Gettonata anche l’origine esotica e tropicale del fiore, che coniuga bene qualità e prezzo. La spesa stanziata per fiori che siano freschi o no va dalle 20 alle 30 euro, in media come lo scorso anno. Quest’anno invece si preferisce praticità e risparmio con il fiore artificiale: implica meno manutenzione e può essere riciclato. Anche questa può essere una soluzione in tempi di difficoltà. E un suggerimento arriva da Coldiretti: comprare crisantemi locali per aiutare le aziende che li producono.