Il numero complessivo degli amministratori e degli eletti dell’ente territoriale Provincia conta oltre quattromila addetti con 2.900 consiglieri, circa 50 tra presidenti e vicepresidenti, circa 100 presidenti della giunta, oltre 900 assessori. Il costo annuale dei soli compensi è superiore a 50 milioni di euro mentre le sole spese correnti delle oltre cento province italiane si aggirano attorno ai dieci milioni di euro all’anno. L’Italia dei Valori ha fatto bene i conti in tasca agli enti e non a caso nel 2008 ha presentato in parlamento una proposta di legge per sopprimere le province con modifiche agli articoli 114, 117, 118, 119 120 e 132 della Costituzione. Sono 108 in tutto, di cui 12 nuove istituite tra il 1992 e il 2005 e potrebbero diventare 134; nel testo, a prima firma Massimo Donadi, l’Italia dei Valori sostiene che senza gli enti provinciali si otterrebbe una semplificazione del quadro istituzionale, oltre ad un notevole abbassamento dei costi. Costano infatti, 17 miliardi di euro; a Massa Carrara solo i compensi di presidente ed assessori sfiorano i 400 mila euro, 1milione 270mila quelli di dirigenti, direttore apt, tecnici, segretari generali; circa 400 mila euro per incarichi professionali. Il partito di Di Pietro, sostiene inoltre che le province coprono funzioni di difesa al suolo e risorse idriche, viabilità, caccia, pesca, smaltimento rifiuti ed edilizia scolastica, già svolte a livello interprovinciale. Il progetto di legge è arrivato nell’aula della camera già con una relazione negativa, vista la bocciatura la scorsa settimana da parte della commissione Affari costituzionali. E questo pomeriggio la proposta di legge non è passata, nonostante in campagna elettorale la cancellazione di questi Enti fosse stata annunciata nel programma di molti partiti.

Un pensiero su “Abolizione Province: la Camera boccia la proposta di legge dell’IDV”
  1. Se vediamo quello che fa la provincia di Massa Carrara, meglio chiuderle tutte. I soldi vengono spesi solo per mantenere dirigenti funzionari e impegati. Per il resto non serve a nulla. Allora manteniamole in vita come ente di assistenza per il personale. Gli altri soldi distribuiamoli tra tutti i comuni, forse si potranno usare meglio

I commenti sono chiusi.