Fa ancora discutere la questione relativa al trattino da anni in vigore nella dicitura della provincia Massa-Carrara. Trattino che forse sparirà secondo le nuove norme introdotte dal Ministero per la semplificazione di Calderoli, con lo scopo di smaltire i rami ridondanti delle leggi italiane. All’inizio, infatti, c’era la “e” tra i due capoluoghi. Poi una legge datata 1946 ha inserito il trattino. E oggi in Parlamento, dove ci sarebbero questioni più gravi di cui occuparsi, si discute della nuova e presunta denominazione della Provincia che passerebbe da Massa-trattino-Carrara a Massa-e-Carrara. Una «e», dunque, verrebbe inserita al posto del trattino. Una «e» che separa facendo finta di unire e che mette Massa e Carrara allo stesso livello. Ad intervenire oggi è Valter Bay, presidente dell’associazione Regione Lunezia che si congratula col Sindaco di Carrara Zubbani e con il consigliere della Destra Musetti, che per primo aveva accarezzato l’idea di Carrara capoluogo. Sulla querelle è stato anche rispolverato il decreto Farini del 1859 che includeva Massa e Carrara nell’Emilia. Massa Carrara fa parte dell’Emilia una regione a sé stante che non è nè Toscana, né Romagna e non va confusa con l’Emilia Romagna e ciò vale ancora oggi, sottolinea Bay. E’ un vero pasticcio sul piano giuridico istituzionale, continua il presidente della regione Lunezia, cui dovranno mettere mano, non solo gli Enti preposti, ma le autorità governative, a cominciare dalla Prefettura. A livello legislativo, dunque, l’applicazione del decreto Calderoli ha eliminato 30mila provvedimenti di legge e si è abrogato anche il decreto del ’46 che ammetteva il nome attuale della provincia Massa-Carrara e riuniva i tre comuni di Massa, Carrara Montignoso in una unica unità amministrativa denominata Apuania. Il presidente Bay sottolinea che Lunezia è un territorio da farsi, perchè vive nei cuori degli abitanti di quattro regioni diverse e suggerisce le potenzialità di un futuro radioso e autosufficiente sul piano economico.