Una cerimonia breve, ma significativa,  quella che oggi (18 aprile) si è tenuta all’ospedale Apuane, per presentare la scultura di marmo “Si nasce, si ama, si muore”. 

L’opera donata dallo scultore e architetto massese Alessandro Giorgi è stata posizionata nell’atrio della struttura. Un titolo significativo, quello dell’opera, per rappresentare i sentimenti che nel corso della vita accompagnano le persone.

L’artista ha ringraziato il direttore dell’ospedale  di Massa Giuliano Biselli per la sua sensibilità. Quest’opera, infatti, avrebbe trovato una collocazione museale, ma il dottor Biselli ha concordato con l’artista questa collocazione, che rende l’opera disponibile a tante persone che ogni giorno frequentano la struttura.

Frutto di una ricerca legata alla simbologia universale, l’oggetto raffigurato è un materasso che ha per base il legno utilizzato durante la lavorazione del pezzo di marmo utilizzato e che raccoglie i pezzi di marmo scartati dalla lavorazione dello stesso.

Alessandro Giorgi, classe 1939, si è laureato in Architettura a Firenze nel 1964. Ha esposto le sue opere in diversi musei italiani.  Il suo pensiero, in merito all’essere artista, parte dalla nascita dell’idea che si trasforma dopo un lungo travaglio interiore nell’opera che viene data alla luce, come in una gestazione e che continua anche successivamente alla creazione in una lunga e profonda riflessione. In questo caso l’oggetto  è elemento del vissuto modificato nell’uso quotidiano: ricorda i nostri sogni e le nostre intimità.

Il Vescovo di Massa Carrara-Pontremoli Mario Vaccari ha benedetto l’opera, la struttura, le persone che hanno bisogno di cura e tutto il personale che vi lavora.Ha anche  sottolineato l’aspetto della cura come fase importante della vita di ognuno.

Il Prefetto di Massa Guido Aprea ha quindi ricordato che il concetto di bellezza, come valore assoluto, può essere applicato in ogni ambito dell’esistenza.

Il direttore dell’ospedale Biselli ha ringraziato tutti i presenti e si è detto orgoglioso di poter vedere l’ospedale sempre più bello, grazie all’arte.

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