Dalla gloria del ring al tragico destino nei campi di sterminio nazisti: la storia del pugile ebreo Leone Èfrati ha conquistato la 61esima edizione del Premio Bancarella Sport. Il libro “La piuma del ghetto” di Antonello Capurso (Gallucci) ha ottenuto 194 voti su 220 dalla grande giuria, composta dai librai indipendenti delle associazioni organizzatrici del premio Bancarella, nonché dagli elettori designati dal Panathlon Distretto Italia e dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport.

La Storia di Leone Èfrati

Leone Èfrati, campione italiano dei pesi piuma, rinunciò a una promettente carriera pugilistica negli Stati Uniti per restare vicino alla sua famiglia a Roma durante il periodo delle leggi razziali. Questa scelta lo portò a un destino tragico: fu deportato nei campi di sterminio nazisti, dove fu costretto a combattere per le scommesse dei kapò, prima di essere vilmente ucciso. Èfrati sfiorò il titolo mondiale nel 1938 negli Stati Uniti, ma in patria venne cancellato dagli annuari sportivi fascisti e dai giornali a causa delle sue origini ebraiche.

Il Romanzo Vincitore

Antonello Capurso ha ricostruito la vicenda di Èfrati attraverso testimonianze dirette e frammenti storici, creando un romanzo epico che ha sbaragliato la concorrenza degli altri finalisti. “È una vicenda rocambolesca incredibile, tutta basata su fatti realmente avvenuti, che andava scritta in un romanzo,” ha detto Capurso al momento della premiazione. “La ricostruzione è stata fatta con testimonianze di persone ancora in vita mettendo insieme i pezzi di un puzzle.”

I Finalisti del Premio

Gli altri finalisti del Premio Bancarella Sport hanno ricevuto le seguenti votazioni:

  • Secondo posto: “8000 metri di vita” di Simone Moro (Corbaccio) con 127 voti.
  • Terzo posto: “I Tre” di Sandro Modeo (66thandsecond) con 122 voti.
  • “Un altro calcio” di Riccardo Cucchi (People) con 95 voti.
  • “Al di là del muro” di Maurizio Nicita (Minerva) con 75 voti.
  • “Luciano Spalletti il vincente” di Enzo Bucchioni (Tea) con 47 voti.

Le Reazioni dei Finalisti

Simone Moro, alpinista di fama internazionale, ha dichiarato: “È una specie di stato dell’arte degli Ottomila metri, ma l’avventura non è finita. Ci sono ancora tante vie da aprire.”

Sandro Modeo, rappresentato sul palco dall’editor Michele Martino, ha commentato: “Il tennis del Ventunesimo secolo è un’eccezione perché inscena una contesa a tre: il regno di Federer, Nadal e Djokovic è di una durata stupefacente. Modeo cerca di illuminare questa eccezione coniugando pathos narrativo e scavo analitico.”

Maurizio Nicita ha parlato delle nazionali azzurre di pallavolo, ricordando come da quasi mezzo secolo siano fra le più forti al mondo.

Riccardo Cucchi, ex radiocronista Rai, ha sottolineato che il calcio deve tornare a promuovere valori: “Non può rinunciarvi senza pagare il prezzo di smarrire la sua stessa identità.”

Enzo Bucchioni ha pagato dazio con il suo libro “Spalletti, il vincente”, scritto dopo la vittoria del campionato con Napoli, ma le recenti delusioni della nazionale hanno influenzato le votazioni.

Premiazioni Speciali

Durante la cerimonia, condotta da Paolo Liguori e Valentina Cappelli, sono stati assegnati altri premi prestigiosi:

  • 20° Premio Bruno Raschi a Paolo Liguori.
  • Premio Panathlon a Massimiliano Castellani e Adam Smulevich per il libro “A futura memoria” (Minerva).
  • Presentazione di “Ciao Vladimiro” (Titani Editori), biografia del giornalista inviato di Tuttosport al seguito della Juventus, scritto dal fratello Benvenuto a 30 anni dalla scomparsa.

Un Premio al Romanzo Storico

“La piuma del ghetto” non solo ha vinto il Premio Bancarella Sport, ma ha anche riportato alla luce una storia di coraggio e tragedia, rendendo omaggio a un atleta ebreo che sacrificò la sua carriera per amore della famiglia e che, nonostante l’orrore dei campi di sterminio, rimane un simbolo di resistenza e dignità.