Stamani la Camera di Commercio di Massa Carrara ha organizzato un web incontro dell’Osservatorio sul Credito, lo strumento di analisi ed approfondimento gestito attraverso l’Azienda Speciale ISR sulla situazione del credito e dei prestiti nella provincia, a cui partecipano sistema bancario, associazioni imprenditoriali e ordini professionali. L’incontro di oggi ha assunto un’importanza particolare in relazione alle difficoltà che le imprese stanno riscontrando nel dare attuazione alle misure sul credito previste dal Governo con i Decreti Legge “Cura Italia” e soprattutto “Liquidità”. Difficoltà che avevamo potuto verificare già alla fine dell’anno 2019, quando i prestiti erogati al sistema produttivo della nostra provincia erano diminuiti del -3,3%, registrando uno dei peggiori andamenti degli ultimi anni, che non aveva salvato nessuno (né piccole imprese, né medio-grandi, né industria, né costruzioni, né servizi).
Difficoltà che oggi appaiono ancora più serie e drammatiche di quelle di solo pochi mesi fa, che si registrano nella modulistica, nelle procedure interne di valutazione, nell’ottenimento delle garanzie, nelle regole stabilite del Governo, le quali stanno dimostrando che, al di là della “buona volontà” politica, questa operazione non si sta traducendo nell’erogazione del “vitale” credito di cui hanno bisogno le imprese in questa fase drammatica di fatturati “azzerati”, ma di costi che continuano a correre. Presenti i rappresentanti delle Associazioni di Categoria di tutti i settori economici, le banche (che purtroppo in alcuni casi hanno avuto difficoltà di collegamento e non si sono potute esprimere tutte), gli Ordini dei Dottori Commercialisti, dei Consulenti del Lavoro e degli Ingegneri che hanno esposto il loro punto di vista: ritardi non giustificabili con quanto previsto dalle norme e soprattutto con i tempi delle imprese che dall’11/3 sono chiuse o solo recentemente alcune hanno riaperto, da una parte, procedure complesse che sono partite con l’erogazione già dei primi prestiti, in particolare quelli sotto € 25.000 che sono quelli dove la garanzia del Fondo Centrale è automatica, dall’altra. Due punti di vista diversi, opposti e contrastanti che nei fatti dimostrano che le imprese ad oggi non hanno le necessarie risorse che sono vitali per salvare non solo la singola attività, ma comprensibilmente, l’intero sistemo economico locale e nazionale, viste le interrelazioni che esistono oggi tra le imprese e che vanno ben al di là dei confini amministrativi. Negli altri Paesi, le risorse sono già arrivate nei conti correnti dei beneficiari e soprattutto oggi stiamo parlando di “credito”, che va restituito, e non di contributo a fondo perduto, che sarebbe il vero aiuto da dare da parte dello Stato alle imprese che se hanno azzerato o ridotto al 50% il fatturato è per una ragione pubblica, la salubrità collettiva, e non per incapacità imprenditoriale. Riteniamo sia giusto quindi che lo Stato intervenga. “Abbiamo sollecitato questo incontro per capire la situazione dal punto dei due versanti, imprese e banche, ma soprattutto per sollecitare il sistema bancario a velocizzare le procedure di erogazione.” ha aperto l’incontro il Presidente dell’Azienda Speciale ISR, Vincenzo Tongiani. “Le imprese stanno ripartendo, ma la ripresa degli “affari” non è né sarà immediata, ci vorrà del tempo e la liquidità in questa fase sarà strategica per la loro sopravvivenza. Occorre lavorare anche sul tipo di prestiti oggi previsti, allungando le durate”, così ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio Dino Sodini, che ha ringraziato le due banche (Credit Agricole e Banca della Versilia) che hanno preso la parola ed hanno risposto alle domande. Attuazione della volontà politica tradotta nelle norme emanate, comprensione della tragicità della situazione, sburocratizzazione e velocizzazione sono i messaggi che i presenti hanno lanciato. La risposta delle banche è stata solo parzialmente chiarificatrice, anche perché dalle altre presenti sul territorio non è arrivata nessuna indicazione. A breve è stato richiesto di organizzare un altro incontro con loro, la politica e naturalmente le imprese. Incontro che auspicabilmente sia chiarificatore della situazione.