Dopo 30 anni abbiamo le analisi complete dei veleni che si annidano nelle profondità del territorio e dentro le acque di falda, non graditi avanzi di un periodo industriale in cui le regole ambientali erano un optional ed i controlli sui danni che ne derivavano erano fatiscenti e spesso scambiati con qualche posto di lavoro”. Il commento è di Fratelli d’Italia di Massa che si dice a fianco dell’amministrazione della quale condivide trasparenza e la voglia di verità. “L’attuale Amministrazione comunale si trova in una situazione della quale non ha nessuna colpa – dichiara Fratelli d’Italia – ma come promesso in campagna elettorale non si è sottratta né al confronto né alla responsabilità di trovare una soluzione”.

Per questo, il partito vuole smantellare le affermazioni del governatore Rossi e del segretario del Pd massese Perinelli che “si attribuiscono meriti che non hanno”, attacca Fratelli d’Italia. “Hanno governato questo territorio negli ultimi 20 anni e si ergono a paladini della salute? Ma cosa ha fatto il centro sinistra per bonificare il territorio che governava? Perché oggi dopo oltre 30 anni siamo ancora a fare indagini?” chiedono ancora. “E’ evidente che l’attuale situazione di inquinamento ha un responsabile politico cioè quel centro sinistra e quel PD che sono rimasti immobili di fronte ad una situazione molto grave che era conosciuta, ma volutamente ignorata”.

Fdi aggiunge: “non occorre una commissione d’inchiesta per certificare o trovare i colpevoli politici di questi ritardi, delle omissioni e delle superficialità che ci sono in questa vicenda. E’ quel centro sinistra che a suo tempo chiuse la causa contro Edison accettando 700 mila euro per i danni, forse perché aveva bisogno di soldi per rimborsare il finanziamento ricevuto per le piste ciclabili o per ricoprire di terra la fornace romana scoperta in piazza Mercurio oppure per donare alla città il relativo museo archeologico che doveva sorgere a palazzo Bourdillon” continua il partito della maggioranza massese. “Prima di parlare il PD e Rossi si facciano un esame di coscienza –conclude – ed abbiano la decenza di tacere come hanno fatto in questi anni non affrontando il tema delle bonifiche e delle conseguenze che ancora oggi stiamo pagando in termini di salute e di vite umane”.