I ragazzi dello Stradone” il nuovo libro di Fabio Evangelisti, in libreria questo fine settimana.

La presentazione è fissata per sabato 25 maggio, a partire dalle ore 18, e proseguirà fino a notte con una festa a base di pane, formaggio, salsicce, musica, torta di riso e vino di Candia.

 

Una “festa per i ragazzi di ieri, quelli di oggi e anche quelli di domani”.

Appuntamento nella piazzetta antistante la chiesa della Madonna del Monte, in via Prado a Massa, sotto il vecchio ospedale.

Il programma prevede la santa Messa alle 18,00; quindi alle ore 19,00 la presentazione nella quale, con l’autore, interverranno: Don Luca Franceschini, parroco, Luciano Chiappari, studioso, Francesco Persiani, sindaco di Massa, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia di Massa Carrara.

Ad introdurre e coordinare il confronto sarà Melania Carnevali, giornalista de Il Tirreno.

 

Il libro raccoglie, come in un film in Super8, immagini e storie di un rione della città che non è già più centro storico, senza mai esser stato periferia. Significativo il sottotitolo Una chiesa, un prete e una comunità che non c’è più dove si racconta della vecchia via Aurelia e della realizzazione di via Risorgimento, del Ponte del Canale e della Cervara, della Rocca e di Turano. Ovviamente si parla di Don Ezio e dei ragazzi cresciuti intorno a lui, fra comunioni e feste della Madonna del Buon Consiglio, fra gite a Vagli e scarpinate in montagna, del vento del ’68 e dell’Azione Cattolica e delle canzoni che hanno fatto da colonna sonora a quella generazione.

Scrive Marco Ferrari nella sua prefazione “Cera un tempo in cui attorno all’Aurelia ferveva la vita di paesi, città e villaggi: lungo la più bella arteria d’Italia che ci collegava al resto dell’Europa, senza matematici calcoli di costi-benefici, sorgevano trattorie, officine, comunità, da lì passavano eserciti e papi, pellegrini e viandanti, carri tirati dai buoi e camion, il Cantagiro e il Giro d’Italia (…) Chi si appresta a leggere Fabio Evangelisti – qui alla sua seconda fatica letteraria, ancora legata alla memoria – immaginerebbe di seguirne la sua evoluzione politica, sapendolo così legato alla stagione dei grandi partiti e della cultura politica. Ma non è così: “I ragazzi dello Stradone” è un ricamo fatto a mano di un ambiente unico che sa di periferia e città, di laicità e religione, di ritualità e avventurosità”.