Servizi preventivi, perquisizioni e controlli a tappeto per le strade sono la contromisura che i Carabinieri della Compagnia di Carrara hanno messo in campo per contrastare i malintenzionati, inoltre proseguono le indagini su più fronti per contrastare lo spaccio di droga e ogni altra fattispecie di reato.

Solo nell’ultimo week end, il territorio della Compagnia di Carrara ha visto la presenza di 23 pattuglie dei Carabinieri che hanno “coperto” tutte le fasce orarie della giornata, concentrandosi sulle ore serali e notturne che restano quelle più sensibili per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il resoconto dei posti di blocco e di controllo alla circolazione stradale è di 211 persone e 153 veicoli controllati. Fra le violazioni al codice della strada rilevate dalle pattuglie dell’Arma, c’è anche quella contestata al proprietario di una FIAT “600” che la notte di domenica è andato a sbattere contro un altro veicolo in sosta lungo la Via Savonarola a Marina di Carrara. I testimoni che poi hanno telefonato al 112 per segnalare l’incidente, hanno riferito che il conducente della FIAT “600”, dopo aver urtato l’auto parcheggiata, si era allontanato a piedi lasciando la propria auto, visibilmente danneggiata, sul margine della carreggiata. Quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono arrivati sul posto, hanno verificato l’entità dei danni ben visibili sulla carrozzeria dei due veicoli coinvolti. I militari dell’Arma hanno poi raccolto le testimonianze di chi aveva assistito all’incidente, risalendo al proprietario della FIAT “600” che è stato sanzionato per il suo comportamento fuori dalle regole.

Sempre i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno fermato un furgone sospetto in transito lungo Viale Zaccagna, a Carrara, sul quale viaggiava un 36enne originario della Provincia di Crotone che a seguito di interrogazione al terminale è risultato ricercato dal 2015, poiché colpito da un ordine di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Lodi a seguito di una condanna a otto mesi di carcere per reati finanziari commessi in Lombardia qualche anno fa. L’uomo, tornato in Italia dopo una lunga permanenza all’estero, è stato quindi arrestato e portato in carcere a Massa.

Un 21enne di Carrara, già noto ai militari dell’Arma per i suoi trascorsi non proprio “limpidi”, è stato fermato e perquisito in pieno centro. Il giovane aveva addosso due bustine di marijuana del peso complessivo di circa tre grammi, pertanto per lui è scattata la segnalazione al Prefetto per uso personale di stupefacenti. La stessa sorte è capitata ad un 30enne sottoposto ad una misura alternativa alla detenzione che lo obbliga a non uscire dalla propria abitazione di notte. I Carabinieri della Stazione di Avenza, appena entrati nel suo appartamento per controllare che fosse rincasato entro l’orario stabilito, si sono insospettiti quando hanno avvertito l’inconfondibile odore di uno “spinello”. A quel punto, notato anche il nervosismo del 30enne, i militari dell’Arma hanno ispezionato tutte le stanze dell’abitazione, finchè hanno trovato sul tavolo della cucina uno “spinello” preparato con l’hashish e parzialmente consumato, insieme a circa quattro grammi dello stesso tipo di stupefacente recuperati all’interno di un barattolo.

Un 82enne residente nella zona di Torano è stato invece denunciato dai Carabinieri del Radiomobile per “detenzione illegale e omessa custodia di armi”. L’anziano prima di ritrovarsi i Carabinieri in casa, aveva litigato con un suo parente che abita nell’appartamento sopra di lui, accusandolo di essere troppo “rumoroso”. Evidentemente gli animi si sono surriscaldati al punto che qualcuno ha ritenuto opportuno telefonare al 112. I militari dell’Arma, dopo aver chiarito con l’anziano le ragioni della lite con il vicino, hanno scoperto tramite il terminale che aveva delle armi intestate e quindi hanno ritenuto opportuno fare un controllo. Alla fine, è emerso che tutte le armi in suo possesso non erano custodite in modo adeguato, inoltre è “spuntata” anche una carabina non denunciata, pertanto è scattata la denuncia e il sequestro di tutte le armi e munizioni presenti nell’abitazione.

È stato arrestato anche un 33enne originario della Tunisia che dal mese di Ottobre si trovava sottoposto all’Affidamento in prova ai Servizi Sociali, una misura alternativa alla detenzione in carcere che consente ai condannati di evitare il carcere e di espiare la pena in regime di libertà assistita e controllata. L’uomo però, anziché rispettare tutte le regole stabilite dal Giudice, negli ultimi tempi si era reso responsabile di comportamenti minacciosi e molesti nei confronti dei vicini di casa, mantenendo una pessima condotta anche con le Forze dell’Ordine che frequentemente lo andavano a controllare per verificare il rispetto delle prescrizioni. Dopo la segnalazione dei Carabinieri di Avenza, il Magistrato di Sorveglianza ha ritenuto il comportamento del 33enne a rischio di recidiva perciò gli è stata revocata la misura alternativa ed è scattato l’ordine di arrestarlo e di riaccompagnarlo in carcere.

Infine, i Carabinieri della Stazione di Fossola hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari un 20enne di Carrara che dal mese di Ottobre dell’anno scorso aveva l’obbligo di firma in Caserma. Il giovane, insieme ad altri coetanei suoi complici, all’epoca aveva messo in piedi una “gang” diventata in breve tempo l’incubo degli automobilisti, che al mattino, nel riprendere le loro autovetture parcheggiate per le vie del Centro di Carrara, si ritrovavano la serratura dello sportello scassinata e il cruscotto e i sedili sottosopra. Tutti i componenti della banda alla fine erano stati arrestati dai Carabinieri con un blitz in piena notte che aveva messo fine all’ennesima scorribanda furtiva del gruppo di giovani. Dopo il suo arresto, il 20enne era stato sottoposto dal Giudice all’obbligo di firma, perciò doveva presentarsi tutti i giorni dai Carabinieri di Fossola. Nelle ultime settimane, però, il giovane ha più volte trasgredito quell’ imposizione, pertanto il Giudice dopo aver ricevuto le segnalazioni dei militari dell’Arma, ha ordinato di arrestarlo e di accompagnarlo agli arresti domiciliari.