Il Movimento Popolo dell’Acqua è venuto a conoscenza che numerosi cittadini stanno ricevendo in questi giorni lettere ar contenenti intimazioni di pagamento da parte della società Creset spa – Crediti, Servizi e Tecnologie spa con sede legale a Milano, per conto di Gaia spa , aventi ad oggetto intimazioni di pagamento di fatture di Gaia spa.

Dette intimazioni contengono l’invito a pagare le somme delle fatture ivi indicate maggiorate di interessi, eventuali indennità e spese entro 30 giorni, con avvertimento che in difetto l’atto di intimazione costituirà titolo esecutivo minacciando l’emissione di ingiunzione fiscale di cui al RD. 639/10 o altre procedure coattive, quali “ a titolo esemplificativo il fermo amministrativo di beni mobili registrati, pignoramento presso terzi etc…”.

Detto atto contiene anche la comunicazione che contro di esso è possibile fare opposizione a Gaia spa entro 30 giorni….

Riteniamo che tale fatto sia di una gravità inaudita per una serie di motivi sia di carattere di opportunità politico amministrativa sia di carattere legale.

I Sindaci dei Comuni proprietari di Gaia sono a conoscenza di questa grave situazione?

Se si, l’hanno avallata all’interno dell’assembla di Gaia sapendo di mettere in ginocchio intere famiglie con questa illegittima procedura di vessazione?

Non sarebbe stato più opportuno che Gaia spa, società pubblica, che a parole è sempre disponibile ed aperta nei confronti degli utenti mentre nei fatti porta avanti queste illegittime procedure di riscossione coattive, attivasse procedure conciliative con i cittadini che per svariati motivi ( magari impossibilità a sostenere il costo delle bollette, o bollette oggetto di contestazione o di perdite occulte non riconosciute da Gaia, o duplicazione di consumi) non sono riusciti o non riconoscono di dove pagare tali bollette, procedure conciliative che sono sempre caldamente consigliate quando a muoversi devono essere gli utenti?

Dal punto di vista legale inoltre, si è pronunciata la più recente giurisprudenza di merito che ha riconosciuto come una società anche se a partecipazione interamente pubblica non può ricorrere alla procedura di riscossione di cui al Regio Decreto 639/10 nel caso in cui, come Gaia spa, sia di fatto una società che opera dal punto di vista del diritto privatistico, trattandosi inoltre di canoni per il servizio idrico derivanti da un rapporto contrattuale di carattere civile tra la stessa società e gli utenti.

Per questo motivo il Popolo dell’Acqua invita tutti i cittadini destinatari di queste lettere di intimazione di pagamento a rivolgersi alle associazioni dei consumatori che da anni portando avanti la battaglia contro i soprusi della gestione dell’acqua pubblica, al fine di contestare tempestivamente nei termini indicati tali intimazioni.

Si ricorda infine che solo uniti e con la collaborazione dei cittadini e dei movimenti si può riuscire a portare avanti le battaglie contro i soprusi e le ingiustizie.

Il Popolo dell’Acqua