Ha ucciso 13 pazienti ricoverati nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino con delle “bombe” di eparina . Con questa terribile accusa è stata arrestata una infermiera professionale, Fausta Bonino, 56 anni originaria di Savona e residente a Piombino, sposata con due figli.

È stata arrestata al rientro da un viaggio a Parigi, dove vive uno dei figli, nella serata di mercoledì 30 all’aeroporto di Pisa. La donna, da circa 20 anni in servizio all’ospedale piombinese, è stata trasferita nel carcere di Pisa. Ed è accusata di omicidio volontario continuato “avvenuto negli anni 2014 e 2015”. La donna in 12 casi su 13 casi avrebbe usato lo stesso farmaco killer: i pazienti uccisi, uomini e donne tra i 61 e gli 88 anni, erano in gravi condizioni, ma non disperate. Anzi, in alcune casi si trattava di pazienti con patologie assolutamente recuperabili, come la rottura del femore. Nell’ordinanza si fa riferimento al fatto che l’infermiera fosse presente sul posto di lavoro nei turni in cui veniva somministrata ai pazienti eparina o in quantità eccessive o anche senza che fosse prescritta. E vengono riportati anche stralci di intercettazione

Secondo quanto spiegato dagli investigatori, la donna era in cura per problemi di carattere psicologico, ma aveva abbandonato le cure. La donna, hanno detto gli inquirenti, soffriva di alcolismo e depressione e faceva uso di psicofarmaci. Dopo l’inizio dell’inchiesta, circa un anno fa, sono state accertate altre tre morti. I pazienti uccisi non erano malati terminali: nel loro sangue sono stati trovati forti tracce di eparina, segno di dosi massicce somministrate, anche dieci volte il consentito, per provocare emorragie letali. Le indagini hanno preso in considerazione cartelle cliniche, esami del sangue abitualmente fatte ai pazienti ricoverati nei reparti, il peggioramento delle statistiche di mortalità nell’ospedale.

 Sui 13 decessi 12 sono attribuiti a “scoagulazione del sangue”, uno ad arresto cardiaco. I 13 decessi hanno alterato le statistiche dell’ospedale di Piombino e sono stati registrati tra il 2014 e il 2015: 19 gennaio, 27 giugno, 22 settembre, 2 ottobre, 24 novembre, 26 novembre, 20 dicembre, 28 dicembre del 2014; 9 gennaio, 11 marzo, 1 luglio, 9 agosto, 29 settembre nel 2015.Nell’ottobre 2015 era stata spostata di reparto.

A eseguire l’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Livorno Antonio Pirato sono stati i carabinieri del Nas di Livorno coadiuvati dai militari dell’Arma. Tra le aggravanti che il gip di Livorno evidenzia nell’ordinanza di arresto, oltre alla crudeltà, c’è la violazione dei doveri di chi esercita pubblico servizio e l’aver approfittato di circostanze in cui le vittime erano in condizioni di debolezza.

il tirreno