Fusione di Comuni: il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, torna sulla questione, dopo l’approvazione della fusione dei Comuni di Abetone e Cutigliano. “In questa legislatura il Consiglio regionale deve arrivare a ridurre il numero dei Comuni toscani – ribadisce Giani –. Alcuni sono effettivamente troppo piccoli. Oggi sono 279, noi in modo molto ragionevole non dobbiamo certo arrivare ai 50 Comuni proposti dall’Irpet: sarebbe una violenza in molti territori. Dobbiamo però cercare di avvicinarci all’obiettivo di 250 Comuni in Toscana”. Deve andare avanti, spiega il presidente, il processo avviato già dalla passata legislatura, con una quota-obiettivo per questi cinque anni: “Dobbiamo arrivare sotto i 270 Comuni. Deve avvenire con un processo volontario e infatti anche nel caso di Abetone-Cutigliano ci siamo ispirati a questo criterio. Dobbiamo darci un giusto metodo. Processo volontario significa che i due Comuni interessati, in altri casi saranno tre o quattro, dovranno vedere i rispettivi Consigli comunali concordi nell’approvazione della deliberazione”. Poi, il referendum, nel quale “deve emergere la maggioranza dei cittadini: anche se nel singolo Comune ciò non arriva, si può verificare, come in questo caso, un clima generale che porta all’unione”. E in ragione di questo metodo, “la procedura per Abetone e Cutigliano andrà avanti. Ci impegneremo a fondo anche per considerare le altre proposte, dall’Aretino, dal territorio di Massa, dal territorio di Pisa, dove nelle singole comunità locali queste unioni stanno maturando. Auspicabile anche che ciò che abbiamo letto sulla stampa qualche giorno fa, riguardo alla possibilità di veder fondere Comuni dell’area fiorentina – è il caso di un’eventuale fusione tra Firenze, Scandicci e Bagno a Ripoli possa andare avanti. Sarebbe un modo intelligente per affrontare i tanti problemi di integrazione territoriale”.