Prosegue l’interlocuzione tra i parlamentari dei territori interessati alla possibile chiusura delle prefetture e il Governo. Si è svolto questa mattina, al ministero della Pubblica Amministrazione, un primo incontro tra una delegazione di deputati e il ministro Marianna Madia.

“Siamo soddisfatti per l’attenzione che il ministro ha mostrato verso le nostre istanze – commentano i parlamentari in una nota congiunta – abbiamo chiesto che i provvedimenti che riguardano le prefetture abbiano come punto di riferimento non solo le linee guida del Viminale, ma anche i principi della riforma Madìa che abbiamo votato con convinzione e che va nel senso di una migliore organizzazione dell’amministrazione”.

Intanto il dialogo col Governo non si ferma qui. “Abbiamo concordato assieme al ministro un nuovo incontro che, oltre alla Madìa, veda protagonista anche il ministro Alfano, per valutare insieme una soluzione condivisa”.

Una riforma che poggi su due gambe quindi e non solo su quella della spending review. “C’è assoluta convergenza col ministro sulla necessità di una riorganizzazione della macchina amministrativa che garantisca efficienza e qualità – affermano ancora i parlamentari – tuttavia abbiamo chiesto che non sia smantellata la presenza dello Stato nei territori”.

Sono 23 le prefetture interessate dal provvedimento del ministero dell’Interno. “Si tratta di una decisione che ricadrebbe su una popolazione di circa 5.400.000 persone, per questo riteniamo che non possa essere il risparmio il solo principio ispiratore di questi provvedimenti. Siamo convinti che si possano ricercare altre voci di risparmio mantenendo i presidi nei territori”.