polizia immigrazioneRelativamente alla notizia sui poliziotti della questura di Massa che hanno contratto la tubercolosi durante le operazioni di accoglienza dei profughi ospiti in questa provincia precisiamo che:

Alla U.O. Igiene e sanità Pubblica nessun sanitario ha fatto pervenire la notifica di malattia infettiva di caso di tubercolosi prevista dalla normativa vigente.

I profughi giunti in questo territorio sono stati sottoposti a controlli sanitari tra cui anche quelli per evidenziare eventuali casi di tbc. Nessuno di loro è risultato avere una tubercolosi attiva in atto.

Il contagio avviene per via aerea e deve esserci un congruo periodo di tempo (ore)di permanenza in ambiente chiuso con la persona affetta e inoltre il periodo di incubazione è di due / re settimane e più.

La positività al test mantoux inoltre non significa avere contratto la malattia, ma evidenzia o una pregressa tbc guarita, o un pregresso contatto con il bacillo tubercolare in ambito familiare-lavorativo-scolastico senza sviluppo della patologia ( la TBC latente o Complesso primario) o l’evidenza della vaccinazione antitubercolare (pratica sanitaria presente in Africa per l’alta incidenza della malattia tubercolare).

Per tutte queste considerazioni il “riferito contagio” dei due poliziotti non è certo imputabile alle pratiche di accoglienza dei profughi.

Le procedure sanitarie messe in atto sono efficaci per garantire la salute e la dignità di tutti ; di chi arriva e di chi accoglie .

Il tono allarmistico, privo di evidenze epidemiologiche, può ingenerare nella cittadinanza preoccupazioni che di fatto creano situazioni di intolleranza sociale.

E’ bene invece chiarire alla popolazione la reale situazione sanitaria per ridare fiducia alle istituzioni in una situazione così delicata per la presenza in Africa di una malattia grave quale Ebola.