TURIMARLa consigliera del gruppo Misto, Marina Staccioli si è dichiarata “assolutamente non soddisfatta” della lunga risposta dell’assessore al bilancio, Vittorio Bugli all’interrogazione presentata sull’ex Colonia Torino, situata nel comune di Massa. Secondo la consigliera siamo in presenza di “un forte danno erariale”, anche “alle casse della Regione”, argomentato principalmente sul prezzo di vendita fatto dalla Regione a Turimar s.r.l: “Circa 40 euro a metro quadrato, quando beni in zone confinanti e nella stessa situazione della Torino sono stati venduti per 2500 euro a metro quadrato”. Per Staccioli inoltre non sono stati valutati i lavori che avrebbero dovuto essere fatti “a scalo della concessione” e “che dovevano essere pagati alla Regione”. In sintesi, la consigliera ha affermato che “Turimar ha acquistato a una cifra irrisoria, di poco più di 2 milioni”; che “non sono stati pagati gli oneri di urbanizzazione”; che si è proceduto alla vendita forti di “una perizia assurda, già vecchia di anni e con un ulteriore sconto sul prezzo”.

La complessa vicenda, ricostruita in aula da Bugli, si snoda dal 1997 quando la Regione vuole accelerare le procedure di vendita di alcuni beni immobili di sua proprietà, prevedendo il diritto di prelazione a vantaggio degli occupanti degli immobili interessati. Al momento di vendere ci si accorge che l’ex colonia Torino, come altre colonie marine del litorale, è classificata dalla legge nazionale come demanio, dunque non alienabile. Un vincolo rimosso nel 1998 dalla legge nazionale, cui segue, nel 2002, la vendita dalla Regione a Turimar. L’alienazione, ha spiegato Bugli, ha reso priva di effetti la concessione già sottoscritta per la riunione nello stesso soggetto, Turimar, della figura dell’ex concessionario e di proprietario dell’immobile. “Le motivazioni che hanno indotto i funzionari a non considerare i lavori sono squisitamente giuridiche. Diversamente si sarebbe creata una richiesta indebita”, ha aggiunto l’assessore. Quanto al pagamento o meno degli oneri di urbanizzazione, “questa è una domanda che deve essere rivolta all’amministrazione del Comune di Massa”.

Staccioli ha ricordato che a 10 anni dall’acquisto del complesso edilizio, trasformato in struttura ricettiva a basso costo, e a 6 dalla messa a regime dello stabilimento, la Turimar ha fatto sapere che il modello low cost non funziona più e che ora si pensa a una struttura socio-sanitaria, con tanto di residenza assistita.