Una donna di 31 anni, di nazionalità ucraina, incinta al settimo mese, è stata trovata morta domenica mattina in un tenda da campeggio, alla periferia di Carrara, dove viveva con il suo compagno, un marocchino. Da un primo esame del medico legale Maurizio Ratti sul corpo non ci sono segni di violenza. La prima ipotesi è che la donna, che avrebbe avuto un fisico debilitato – recentemente sarebbe stata anche ricoverata – e in passato problemi di alcolismo, possa essere morta nel sonno per un malore. Il pm Rossella Soffio ha disposto l’autopsia e saranno effettuate anche analisi tossicologiche.

Da quanto ricostruito dalla polizia da sei mesi la donna viveva, in condizioni molto precarie nella tenda, nascosta in una zona di boscaglia dietro la zona industriale di Carrara, a una ventina di metri dalla linea ferroviaria e non lontano dalla stazione, insieme al suo compagno con cui si era conosciuta in un centro della Caritas. È stato il marocchino, che la polizia sta ascoltando al commissariato di Carrara, ad allertare le forze dell’ordine: secondo quanto emerso al suo risveglio si sarebbe accorto che qualcosa non andava e, non avendo il cellulare, avrebbe preso una bicicletta per raggiungere l’ufficio della polizia. Sul posto sono stati poi inviati anche i sanitari che però non hanno potuto fare più nulla per la donna e il bambino che portava in grembo. Riguardo alle cause del decesso non viene escluso anche che possano aver avuto un peso, considerato il fisico già fragile della donna, le condizioni precarie in cui viveva e le basse temperature.