Il punto di vista di Giancarlo Fornei, senza peli sulla lingua, sui fatti della vita quotidiana.

Le mani in tasca agli italiani sono quelle della politica

di. Giancarlo Fornei

Caro Professor Monti, ho ascoltato il Suo discorso a Bologna e con molta onestà, lo condivido solo in parte.

Concordo con Lei che l’evasione è da condannare e da combattere, mentre non sono del tutto convinto che le mani in tasca agli italiani le mettano solo gli evasori.

Forse i grandi evasori (e plaudo al blitz fatto a Cortina), non certo i piccoli, che spesso sono “costretti” ad evadere, per sopravvivere.

Ma su questo aspetto, ci tornerò sopra tra poco.

Mi permetta, invece, caro Presidente, di dirle, secondo il mio modesto parere, chi veramente ha messo (e continua a farlo) le mani in tasca agli italiani: il carrozzone della politica!

Le mani in tasca agli italiani le mette una classe politica incapace di governare un paese splendido come il nostro.

Le mani in tasca agli italiani le mette un apparato politico per buona parte incapace e ingordo (e in alcuni casi, anche corrotto).

Se fossero a lavorare in un’azienda privata, questa gente sarebbe già stata licenziata e mandata a casa.

Invece, resta impunita al loro posto, con vitalizi e privilegi vari.

Devo riconoscere, caro Professor Monti, che Lei non appartiene a questa classe d’incapaci, e che, se siamo a questo punto, non è certo colpa Sua.

A Lei, Signor Presidente del Consiglio, imputo la colpa di non aver avuto coraggio nel tagliare i costi della politica e nell’aver fatto la solita manovra che “gronda sangue” dove, benché Lei pensi il contrario, sono sempre i soliti a pagare.

Ecco, da Lei, estraneo a questa classe politica che ripeto, reputo assolutamente incapace (da destra a sinistra, passando per il centro), mi aspettavo un atteggiamento più deciso, che “affondasse” la lama nei costi della politica (dal parlamento alle province) e la “rivoltasse” come un calzino.

Questo coraggio è mancato, almeno sino ad ora.

Così com’è, sino ad oggi mancato, il coraggio di toccare privilegi di caste più o meno importanti e fare le liberalizzazioni di cui l’Italia ha estremamente bisogno.

Se facesse questo, Signor Presidente del Consiglio, io sarei con Lei, insieme a tutta l’Italia onesta, che non ne può più di privilegi e di caste.

Ma torniamo agli evasori.
Mi guardo bene dal difenderli, ma le chiedo: non crede che il sistema fiscale italiano sia iniquo?

Le chiedo ancora: come può, una persona, pagare quasi il 55%, tra tasse e contributi vari, sul suo reddito?

Vuole combattere veramente l’evasione?
Posso darle qualche consiglio, Signor Presidente?

Eccole quattro, banali consigli:

1. permetta ad ogni cittadino di portare in detrazione, totalmente, dal suo reddito, ogni fattura e/o ricevuta e/o scontrino (dal falegname, all’idraulico, dall’imbianchino, al muratore, passando per le visite specialistiche, ecc.);

2. dopo che ha permesso la detrazione totale di ogni spesa dalla dichiarazione dei redditi, aumenti le pene per gli evasori e abbassi la soglia per chi va in carcere per aver dichiarato il falso (ma lo faccia veramente, come negli Stati Uniti, dove non scherzano e se evadi, finisci dentro);

3. abbassi la pressione fiscale, la porti ad una soglia più accettabile (attualmente è insopportabile e molta gente è spinta all’evasione per puro spirito di sopravvivenza);

4. faccia eliminare la possibilità di intestare auto di lusso, yacht e altri beni, alle società (insomma, elimini ogni possibile forma di elusione).

Quattro banali consigli, Signor Presidente, ma sono convinto che se messi in pratica, abbatterebbero, drasticamente, l’evasione fiscale.

Lo faccia, Professor Monti, e avrà dalla Sua parte, la maggior parte degli italiani. Io per primo.

Cordialmente