Il futuro del cantiere navale si potrà concretizzare solamente se, in seguito all’accordo romano, vi sarà certezza di proseguire nel pubblico, lavorando per l’inserimento in Fincantieri: tanto essenziale questo aspetto per la Cisl di Fiagaia, quanto impossibile obiettivo, se non vi sarà una assunzione di responsabilità del territorio tutto. “Tutti, nessuno escluso”, afferma, “dovrebbero dimostrare a chi magari non ha nessuna voglia di lasciare il Cantiere aperto ed operativo, e forse questa distrazione non è imputabile al solo Governo ma anche a realtà locali, che la nostra zona è propositiva ed inserita nella linea della responsabilità e della correttezza”. Ma da qualche tempo comincerebbero, secondo Figaia, a prefigurarsi una serie di episodi strani all’interno della politica locale, un curioso attivismo all’interno dei partiti e strane telefonate lascerebbero il segretario interdetto e fargli affermare: “Qualcuno è intento a dare lezioni su come bisognerebbe fare sindacato e sembra si voglia cucire un panno nuovo su un vestito vecchio e lacerato”. Insomma, secondo Figaia, territorio e istituzioni dovrebbero occuparsi meno dell’unità sindacale e dedicarsi alla costruzione di un serio modello di sviluppo del territorio e decidere da dove partire, se dal Patto per lo Sviluppo Locale, lo stesso che il sindacato non firmò, o dal Dal Documento sulle Priorità dello Sviluppo, che rischierebbe già d’ingiallire col tempo. “In ultimo, come è facile immaginare”, conclude, “per il sindacato, la linea del ‘ più uno ‘ è sempre quella più facile, ma certamente anche la meno responsabile”.