I cittadini senegalesi sfrattati dall’Amministrazione si sono recati martedì scorso ad un incontro col sindaco Zubbani. Con loro Cgil e Sunia, ma il primo cittadino politicamente non si è preso impegni, salvo discuterne con la Giunta. Da 11 anni vivevano nei fondi commerciali della Doganella , corrispondendo all’Amministrazione una somma mensile di 500 euro: da un paio di mesi sono sotto sfratto esecutivo. All’incontro col sindaco Zubbani e l’Assessore Bernardi, oltre a loro ed alla Cgil, c’era anche Puntelli, nella sua veste di rappresentante del Sunia: “Quello che ci meraviglia”, afferma è che dopo tanti anni , a Carrara si riesce sempre ad essere in una situazione di emergenza”. E, come denuncia ancora Puntelli, la situazione riguarderebbe nello stesso modo molti cittadini carraresi: oltre 200 di sfratti di residenti in case popolari senza titolo ma, a suo tempo indirizzati dall’Amministrazione. E i Senegalesi, con regolare residenza nel Comune di Carrara,  per voce del loro rappresentante Momar Tall, si dicono  disperati, pur pronti a trasferirsi ovunque sul territorio, non saprebbero dove andare, privi come sono di riferimenti, anche se, contrariamente alla realtà locale, dal governo centrale, la regione afferma di avere con lo Stato del Senegal ottimi rapporti.

Trovandosi di fronte a lavoratori non in possesso di grossi redditi, e data la crisi, non solo economica ma in qualche modo sociale, attualmente in corso, anche  la Cgil di concerto col Sunia, ritiene che sarebbe il caso di creare condizioni opportune per una sistemazione alternativa inoltre, secondo il sindacato, la questione non sarebbe poi tanto amministrativa quanto politica: e Paolo Gozzani dichiara , in concertazione col Sunia, la Cgil resterà fermo sulle proprie posizioni, al fine di pretendere dal sindaco Zubbani un impegno preciso.