Sciopero dei lavoratori di Poste Italiane, uffici chiusi, nessun postino per strada, sit- in davanti alla filiale di Via Carducci con una adesione alla manifestazione del 90%. Preoccupa sempre di più la situazione in Provincia di Massa Carrara, perché peggiorano le condizioni di lavoro e lo stato di malessere degli operatori; forti i segnali d’allarme che provengono sopratutto da quelli che un tempo venivano considerati i servizi primari, ovvero lo sportello e il recapito della posta: oggi Poste Italiane, secondo le sigle sindacali, mira invece solo a fare utile, concentrandosi su servizi come i mutui, i prestiti, la telefonia e l’energia, quando al cittadino non arrivano più le lettere o le bollette da pagare.  Cgil, Cisl e Uil fanno un quadro preciso della situazione apuana: una carenza di personale pari al 50% del previsto; 700 posti di lavoro persi in 15 anni,  a seguito di pensionamenti mai più reintegrati;  500 addetti totali che fanno il lavoro di 1000 persone; doppi turni di lavoro, pressioni aziendali per “produrre di più”; sportelli aperti a giorni alterni; assenze superiori ai 20 giorni che non vengono coperte; porta lettere che si ammalano e non vengono sostituiti come vorrebbe la legge e postini che sono obbligati a sobbarcarsi il lavoro altrui, senza riuscirci pienamente, con grave danno per l’utenza. Gli uffici postali sparsi sul territorio provinciale sono 65, ma la maggior parte rischia la chiusura, a causa della “razionalizzazione”: un’operazione che l’Azienda sta mettendo in piedi a livello nazionale per eliminare gli sportelli “improduttivi”; e secondo l’ultima analisi di marketing effettuata, su 14 mila sportelli italiani solo 5 mila “rendono” effettivamente a Poste Italiane, con la previsione di chiudere 9 mila uffici entro breve, circa 30 l’anno. A sparire saranno, naturalmente, gli sportelli più piccoli, come molti presenti nei paesini di montagna anche del nostro territorio provinciale e che spesso non arrivano alle 16 operazioni al giorno. Una dura legge di mercato, con cui farà i conti sopratutto la popolazione anziana.