Dopo le rivelazioni su affondamenti di varie navi nel mare di Calabria cariche di scorie tossiche e probabilmente radioattive, le segnalazioni di pericolo stanno gradualmente investendo anche le coste della Toscana. Difatti la nave Thalis dell’organizzazione Green Ocean ha fotografato un’altra nave mentre scaricava in mare dei containers nel tratto di mare fra San Vincenzo e l’Elba. Altra segnalazione è quella di un pentito di una organizzazione malavitosa che ha denunciato l’affondamento di una nave carica di rifiuti tossici nel mare verso Livorno.

 

Le navi Michigan, Lynx, Rahost e Rigel prima di affondare avevano fatto scalo nel nostro porto di Marina di Carrara., mentre la Zanoobia non fu fatta entrare. Sarebbe interessante ed opportuno conoscere sia cosa contenevano le stive di queste navi quando sono entrate nel nostro porto e cosa hanno caricato, cioè fusti, polvere di marmo o cos’altro, in quanto nelle vicinanze di una di queste navi affondata, che si suppone contenesse rifiuti radioattivi, dalle analisi delle acque sono state rilevate concentrazioni di carbonato di calcio, non presente solitamente in quelle zone.

 

Durante la manifestazione carrarese di con-vivere, l’on. Veltroni denunciò pubblicamente gli affondamenti sospetti e comunque lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici, tanto da farne una questione nazionale sulla quale dovrebbe porre la sua attenzione anche la Commissione Antimafia.

 

Ogni anno in Italia spariscono 31 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che finiscono illegalmente in discariche abusive, cave dismesse, terreni agricoli, in mare, in capannoni abbandonati ed anche fuori dai confini nazionali. Una quantità impressionante.

 

Che il fenomeno aveva assunto i parametri di una vera emergenza nazionale lo diceva nel 2007 anche l’allora Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, che definì i centri di stoccaggio dei rifiuti speciali “un vero e proprio serbatoio di illegalità”, per il ruolo cruciale svolto da questi impianti.

 

L’attenzione deve quindi essere massima, tutti dobbiamo dare il nostro contributo in tutto il territorio nazionale, in quanto, come si rileva dai dati epidemiologici di certe zone, tali illegalità incidono direttamente sulla salute dell’uomo, anche se i reati sono perpetrati in luoghi lontani, perché in un modo o nell’altro le sostanza tossiche rientrano nell’ambiente e quindi nella catena alimentare che coinvolge tutti.

 Il Presidente del Consiglio Comunale di Carrara

Luca Ragoni