Le segreterie nazionali di Slc Cgil e UilPoste hanno indetto uno sciopero generale di tutte le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane per l’intera giornata di martedì 3 giugno. Contestualmente, è stato proclamato anche lo sciopero delle prestazioni straordinarie, supplementari e aggiuntive per il periodo compreso tra il 3 giugno e il 2 luglio.

I segretari nazionali Renato Baudinelli (Slc Cgil) e Paolo Lippi (UilPoste) denunciano una situazione lavorativa sempre più insostenibile: “Basta lavoro povero e politiche attive che mettono i lavoratori gli uni contro gli altri. Servono stabilizzazioni, trasformazioni e mobilità per tutti, non tagli e precarietà”.

Al centro della protesta anche le condizioni di salute e sicurezza, che secondo i sindacati “devono essere migliorate, non ridotte con tagli e piani di risparmio”. Forte la critica anche alla gestione delle risorse e dei servizi interni: “No ai tagli delle zone, alla chiusura dei Centri di Distribuzione, all’aumento dei carichi di lavoro. Il rilancio delle divisioni PCL e Logistica non può passare per l’inferno quotidiano vissuto dai lavoratori. Anche in Mercato Privati, vanno garantiti servizi e lavoro di qualità”.

Slc e UilPoste puntano il dito anche contro le politiche aziendali che “colpiscono organici e Sale Consulenza, impongono distacchi e pressioni. I lavoratori del DTO non sono cittadini di serie B: anche per loro serve attenzione e dignità”.

Altro tema caldo è quello del Premio di Risultato (PDR): “Se i profitti aumentano, anche il PDR deve crescere. Non è più accettabile la distribuzione di dividendi agli azionisti mentre ai lavoratori restano solo le briciole”.

I sindacati tornano infine a ribadire il no alla privatizzazione dell’azienda: “Poste Italiane deve restare pubblica e adempiere al proprio ruolo sociale. È inaccettabile che si continui a mortificare il confronto e a soffocare il dissenso sindacale. La più grande azienda del Paese deve garantire democrazia e pluralismo”.

Lo sciopero si preannuncia di grande rilevanza, e punta a riportare al centro il valore del lavoro e la dignità di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali a milioni di cittadini.

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