Il Comune ha emesso un’ordinanza urgente di sgombero per gli insediamenti abusivi presenti nell’area di Villa Ceci, a seguito di numerosi sopralluoghi effettuati dalla polizia municipale. Gli agenti hanno accertato la presenza di un bivacco stabile, frequentato da un gruppo consistente di persone, in una zona di proprietà privata lungo via Covetta e via Argine Destro.

A far partire le indagini è stata la segnalazione di uno dei proprietari del terreno, che ha denunciato l’occupazione non autorizzata. Dai controlli è emerso che gli occupanti vivevano in roulotte, tende e capanne, allestendo uno spazio abitativo improvvisato completo di veicoli, sedie, tavoli, stendini per i panni, cassonetti e cumuli di rifiuti di varia natura. Una situazione definita “estremamente precaria” sotto il profilo igienico-sanitario e con un elevato rischio di divenire “potenziale focolaio di infezioni e malattie”, come si legge nell’ordinanza firmata dalla sindaca Serena Arrighi.

Nonostante nei sopralluoghi siano stati identificati soltanto due occupanti, la dimensione e la struttura dell’accampamento fanno presumere una frequentazione quotidiana da parte di molte più persone. La sindaca ha quindi disposto lo smantellamento immediato del bivacco, affidando alla polizia municipale il compito di attuare lo sgombero, anche con misure coattive se necessario.

L’ordinanza impone inoltre ai titolari dell’area di procedere alla bonifica completa del sito, ripristinando le condizioni di igiene e sicurezza, e di mettere in atto interventi strutturali per impedire future occupazioni abusive. È stato coinvolto anche l’Ufficio Ambiente per la classificazione e lo smaltimento dei rifiuti, e il Servizio Sociale comunale nel caso si riscontrino presenze di minori o situazioni di fragilità.

La questione di Villa Ceci è da anni al centro dell’attenzione pubblica. Il grande parco, sebbene privato, è da tempo oggetto di interesse da parte delle varie amministrazioni comunali, che ne auspicano una trasformazione in area verde fruibile dalla cittadinanza. Perché ciò accada, sarà necessaria una transazione con la proprietà o un esproprio, operazioni che richiedono tempi lunghi e risorse adeguate.

Nel frattempo, il Comune interviene per riportare decoro e sicurezza in una zona considerata da molti cittadini come un potenziale patrimonio collettivo, ma oggi segnata dal degrado.