Il Questore di Massa Carrara, Bianca Venezia, ha disposto la sospensione della licenza per dieci giorni a un esercizio pubblico situato nel centro di Carrara, in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.). Il locale rimarrà chiuso fino al prossimo 28 maggio, in seguito a una serie di gravi episodi che hanno reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine.

La decisione è il risultato di un’attività mirata della Polizia di Stato di Massa Carrara, volta a contrastare la cosiddetta “malamovida”, ovvero il fenomeno legato agli eccessi della vita notturna che spesso sfocia in disordini e violenze, con conseguente compromissione della sicurezza pubblica.

Il locale era già stato teatro di numerosi interventi da parte della Polizia, a causa di episodi violenti e comportamenti illegali verificatisi sia al suo interno sia nei pressi. Tali episodi hanno coinvolto in prevalenza giovani, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali e di polizia. Gli accertamenti sono stati condotti dal Commissariato di Carrara, guidato dal Primo Dirigente Pietro Scaramella, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio, in particolare nelle aree di aggregazione giovanile.

Alla luce del ripetersi di situazioni potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e per la sicurezza degli avventori e dei residenti, il Questore ha deciso di esercitare il potere cautelare previsto dalla legge, sospendendo temporaneamente l’attività del locale. Il provvedimento ha l’obiettivo di interrompere una spirale di disordini e di ridurre l’allarme sociale generato dalla percezione di insicurezza diffusa tra i cittadini.

Le autorità sottolineano l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e i gestori dei locali pubblici, affinché vi sia un impegno congiunto nella prevenzione e gestione delle situazioni critiche. In questo caso, invece, si è riscontrata una mancanza di collaborazione da parte del titolare dell’esercizio, che ha contribuito a mantenere un contesto problematico e rischioso per la collettività.