Dal ritrovamento shock in un cortile di Massa alla confessione della vittima: la ragazza picchiata brutalmente, l’uomo ora sotto custodia con braccialetto elettronico.
È stato risolto – con un arresto – il mistero degli abiti sporchi di sangue ritrovati sabato mattina nel cortile di un condominio tra via Trieste e via Maternità, a Massa.
Una scena inquietante: un paio di pantaloni, delle scarpe, forse anche un piccolo oggetto personale… e un cellulare. Tutti sporchi di sangue. A pochi metri, l’istituto tecnico “Toniolo”. I residenti, sgomenti.
Le indagini partono subito. I genitori di una giovane, scomparsa la sera prima, avevano già lanciato l’allarme. La ragazza, uscita con amici, non aveva fatto ritorno a casa. Mentre gli agenti sentono i conoscenti e visionano ore di filmati delle telecamere urbane, quel ritrovamento insanguinato innesca un campanello d’allarme.
Il caso prende una svolta decisiva: la giovane viene ritrovata. Sconvolta, con il volto tumefatto, racconta alla polizia la sua verità. Scoppia in lacrime e confessa: sarebbe stata picchiata dall’ex fidanzato, “al culmine dell’ennesimo litigio”.
Parte così la caccia all’uomo. La Squadra Mobile della Polizia di Stato, diretta dal vice-questore Antonio Dulvi Corcione, ricostruisce gli spostamenti del sospettato e riesce infine a rintracciarlo. Scattano le manette. L’uomo è accusato di lesioni personali gravi.
Dal Tribunale di Massa arriva la convalida dell’arresto. Per l’uomo scatta il divieto di avvicinamento e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Misure cautelari rese necessarie dalla gravità dei fatti.
Dietro un mucchio di vestiti abbandonati, una storia di violenza. Una ferita che non riguarda solo la vittima, ma l’intera comunità.