Il progetto dell’elettrodotto che collegherà Montalto di Castro a Milano, sta sollevando un acceso dibattito tra cittadini, associazioni e sindacati. Mentre i promotori sostengono l’importanza dell’opera per garantire una rete elettrica più efficiente e stabile, molti esprimono timori per l’impatto ambientale e sulla salute pubblica.
Il tracciato e le preoccupazioni ambientali
L’elettrodotto di Terna seguirà un percorso che lo vedrà inizialmente posato sott’acqua fino alla Partaccia, in zona Bozzetto, per poi giungere alla stazione elettrica nell’area tra l’ex Italcementi e la Fibronit a Nazzano. Da qui, il tracciato proseguirà tra Fossone e Santa Lucia per connettersi alla rete esistente ad alta tensione.
L’opera desta preoccupazione per l’eventuale impatto ambientale: la zona interessata è caratterizzata da una significativa biodiversità e già segnata da inquinamento derivante da attività industriali e minerarie del passato. Il rischio di ulteriore deforestazione e compromissione degli ecosistemi locali è uno degli aspetti più discussi.
Rischi per la salute e dubbi sulla trasparenza del processo decisionale
Uno dei timori principali riguarda l’esposizione ai campi elettromagnetici generati dall’infrastruttura. Alcuni studi indicano possibili ripercussioni sulla salute per chi vive nelle vicinanze delle linee ad alta tensione, anche se la questione è ancora oggetto di dibattito scientifico.
Altro nodo critico è il processo decisionale dietro la realizzazione dell’elettrodotto. Secondo alcuni, la scelta del tracciato potrebbe essere stata influenzata più da ragioni burocratiche e politiche che da un’analisi approfondita delle alternative possibili. Si discute, ad esempio, sulla possibilità di interrare i cavi fino alla Liguria o di adottare tecnologie innovative per mitigare le emissioni elettromagnetiche.
Richieste di un tavolo di confronto
Di fronte a queste preoccupazioni, il segretario della Cisl Andrea Figaia ha chiesto l’istituzione di un tavolo con le istituzioni per coinvolgere anche i sindacati nel processo decisionale. «L’area industriale interessata ha già subito pesanti conseguenze ambientali. L’aggiunta di un’infrastruttura di questa portata potrebbe aggravare ulteriormente la situazione», ha dichiarato Figaia.
L’auspicio è che il confronto tra enti locali, governo e cittadini possa garantire un maggiore livello di trasparenza e partecipazione. Un dibattito basato su dati scientifici e su una valutazione complessiva dei pro e dei contro potrebbe favorire soluzioni che bilancino le esigenze energetiche con la tutela del territorio.
Il progetto dell’elettrodotto Montalto-Milano rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio responsabile e condiviso. Solo attraverso un processo partecipato e trasparente sarà possibile trasformare questa infrastruttura in un’opportunità per il territorio, anziché in un ulteriore fattore di preoccupazione per le comunità locali.