Sarà merito della Guang Rong oppure no, ma sta di fatto che nell’ultima settimana ci sono stati addirittura 3 incontri che hanno portato al centro dell’attenzione mediatica il problema della nave cargo spiaggiata davanti al pontile di Marina di Massa, dell’ampliamento del porto, e del fenomeno erosivo.
Il dibattito che ne sta seguendo è tutto incentrato su due aspetti: il conflitto tra economia turistica e economia del porto e l’ampliamento del porto, come possibile concausa del fenomeno erosivo.
Non possiamo però non sottolineare la mancanza di un terzo punto di vista, che ci pare stia sfuggendo alla discussione.
Dall’incontro organizzato dalle associazioni ambientaliste il 18 Marzo, alcuni dei tecnici intervenuti hanno sollevato dei seri dubbi sulla sicurezza.
L’incidente della Guang Rong sarebbe collegabile alla conformazione e all’organizzazione del porto di Marina di Carrara:
le simulazioni effettuate per la navigazione e che sono contenute nello stesso Piano Regolatore portuale, indicherebbero difficoltà di manovra in ingresso.
Così come carte nautiche mostrate al dibattito avrebbero evidenziato linee batimetriche incompatibili con una navigazione sicura in caso di mare non calmo.
Non sta a noi stabilire responsabilità o la dinamica dei fatti, ma quello che ci pare davvero importante sottolineare è che un aumento del traffico marittimo dovuto all’ampliamento del porto, soprattutto a vantaggio delle grandi navi da crociera o dei cargo, possa non essere sicuro per i comuni che si affacciano sulla costa.
La seconda questione che è apparsa chiara dal dibattito è che l’ampliamento del porto avrebbe un impatto ambientale su tutto il territorio circostante, dovuto all’inquinamento delle acque, dell’aria causato dalle navi in attracco, nonché all’aumento del rischio idrogeologico causato dal raddoppio del piazzale Città di Massa e dal pennello che costeggerebbe il fiume Carrione.
Un impatto, secondo noi, ben più grave di tutti gli problemi analizzati; un impatto che non agisce sull’economia ma sulla qualità di vita delle cittadine dei cittadini.
Domandiamo quindi alle autorità competenti, a quella Portuale, alla Capitaneria di Porto, alla Sindaca Arrighi se il problema della sicurezza e quello ambientale siano stati sufficientemente analizzati.
E li invitiamo a organizzare un dibattito o comunque a stabilire al riguardo una comunicazione diretta e chiara con la cittadinanza per dare le necessarie rassicurazioni.
Comitato Ugo Pisa