La Commissione Paritetica interistituzionale ha sonoramente bocciato la cosiddetta “variante Sogegross” presentata dall’amministrazione Persiani ovvero il progettato cambio di destinazione d’uso di una vasta porzione della nostra zona industriale destinato a cambiarne la vocazione da industriale a commerciale.

Un progetto sul quale il PD di Massa Carrara ha da subito espresso una valutazione negativa. In primo luogo perché si trattava, a nostro giudizio, di un cambio di destinazione che confliggeva con gli strumenti urbanistici sovraordinati, sia con quelli provinciali che con quelli regionali; in secondo luogo perché avrebbe avuto un effetto pesantemente negativo sui livelli occupazionali dato che il saldo tra i posti di lavoro perduti e i promessi “nuovi assunti” sarebbe stato pesantemente negativo; infine perché sarebbe intervenuto con un cambio di destinazione proprio nel momento in cui c’è richiesta di spazi per attività produttive e industriali, mettendo così a rischio non solo potenziali nuovi insediamenti  industriali, ma anche limitando le potenzialità di quelli esistenti che come Nuovo Pignone-Baker Huges, la cui presenza nel nostro territorio, in termini di valore aggiunto, occupazione ed export, è assolutamente indispensabile.

Il sindaco Persiani parla di una “scelta del PD locale” volta a “mortificare il territorio”. 
No, signor sindaco, se c’è qualcuno che mortifica il territorio è lei! 
Il territorio è mortificato ogni volta che la programmazione urbanistica cede il passo alla navigazione a vista per inseguire questo o quel progetto; il territorio è mortificato quando si sposano progetti di sviluppo ignorandone gli effetti devastanti sui posti di lavoro presenti e futuri.
Noi siamo convinti che lo sviluppo economico e sostenibile del territorio debba essere programmato cercando di implementare le soluzioni produttive che sia sostenibili sia dal punto di vista occupazionale-scoiale che ambientale.

Invece, il Sindaco Persiani si è ostinato a portare avanti un progetto ignorando obiezioni legittime e fondate, non solo nostre, ma anche degli operatori del settore, delle associazioni di categoria, dei sindacati e degli organismi istituzionali come il Consorzio ZIA che pure aveva espresso un parere negativo.

Lascia un commento